“Ho sempre sognato di incidere un album, ma farlo con il crowdfunding è stato il miglior modo per testimoniare cosa accade quando l’integrazione riesce”.
Così nel mezzo tra una lezione al conservatorio e un’altra all’università, si racconta Chris Obehi, sopravvissuto al deserto, all’inferno dei campi libici e al mare, musicista e cantante di 22 anni, originario dalla Nigeria “ma innamorato dell’Italia e della Sicilia” che nel giro di pochi giorni è riuscito a finanziare il suo primo disco attraverso una piattaforma di raccolta fondi online. “E’ tutto digitale, ma le persone sono verissime, molte alla fine dei concerti mi chiedevano “ma dove possiamo ascoltare le tue canzoni?” e in pratica sono stati loro a mettere in moto questo album”, racconta Chris che in un mese ha raccolto i 5000 euro necessari per realizzarlo.
Per molti è il ragazzo che canta Rosa Balistreri, l’apprezzata artista popolare siciliana scomparsa nel 1990, che cantò le sfumature di una Sicilia attanagliata tra mafia, connivenze e preconcetti. “Le sue canzoni mi hanno stregato per il ritmo che sembra davvero africano – continua – la sua voce molto forte e’ un’anima piena, poi ho scoperto anche i testi e le ho imparate una dopo l’altra”. Tanto che la prima cover di “Cu ti lu dissi” – in siciliano stretto – conta circa 900 mila visualizzazioni. Lui si racconta come un ragazzo timido “ma la musica – dice – mi aiuta molto anche in questo”.
Chris suona il basso, la batteria, il pianoforte e la chitarra “che ho imparato studiando per sette mesi su Youtube”, frequenta il conservatorio e studia scienze del Turismo. “Quando sono entrato in conservatorio non conoscevo neppure gli spartiti, andavo ad orecchio”, racconta.
Mamma cantante nei cori gospel della parrocchia, papà fan sfegatato di Bob Marley e nonno con la passione per gli strumenti a corda, “ma il mio nome è Obehi perchè lo ha deciso mia nonna, significa “mano d’angelo”. In Italia e’ arrivato attraverso una delle lunghe traversate partite dal cuore dell’Africa e terminate sulle coste di Lampedusa, compresi 4 mesi di permanenza in un centro libico.
“Il viaggio e’ stato tosto, provo dolore a parlarne, preferisco concentrarmi sul presente piuttosto che guardare al passato”, aggiunge. Dopo l’arrivo, il trasferimento in una comunita’ per minori a Messina e infine Palermo. “Qui ho iniziato a frequentare dei locali e una sera mi hanno chiamato per esibirmi” racconta, aggiungendo che “in Nigeria suonavo con una piccola band, eravamo in cinque e io suonavo il basso, non avevamo neppure un nome, ma suonavamo principalmente due repertori: funerali e matrimoni”. Poi per quattro mesi finisce a Venezia per lavorare nella logistica “ma la Sicilia mi mancava troppo”. Tornato sull’Isola, dopo alcuni video rimbalzati sul web, diventa un simbolo di buona integrazione, ma anche di buona musica e lo scorso anno e’ stato in tournee a Milano, Torino, Napoli, Firenze e Verona. Lo scorso 9 maggio assieme a Roy Paci (che lo sta sostenendo per il suo primo album) si e’ esibito a Cinisi, in occasione delle commemorazioni di Peppino Impastato. “La sua storia mi ha davvero colpito perche’ anche noi in Nigeria lottiamo contro organizzazioni come Boko Haram o i cults, che ti controllano dalle prime scuole fino all’eta’ adulta – dice Chris – anche molti nigeriani che vengono qui si trovano bloccati in situazioni del genere, soprattutto nel quartiere di Ballaro’, per questo vorrei essere d’aiuto per loro, semplicemente per ricordargli che tutti abbiamo la nostra possibilita’ di vita.
Potrei dire di vivere un sogno, ma so per certo che è tutto reale e sta accadendo realmente”.
Clicca qui per sentire “Cu ti lu dissi” di Rosa Balistreri cantata da Chris Obehi.