Resterà chiuso fino al prossimo 6 novembre il plesso scolastico di Tremestieri Etneo interessato dal crollo di una parte del tetto, scoperto ieri mattina. La caduta è avvenuta in un’aula della scuola primaria ‘Settebello Nord’, un plesso che fa parte del circolo didattico ‘Teresa di Calcutta’ di Tremestieri Etneo. A scoprirlo sono stati alcuni collaboratori scolastici.
Nella tarda mattinata di ieri, in Municipio, si è riunito un tavolo tecnico cui erano presenti anche il sindaco, Santi Rando, e la dirigente della scuola, Benedetta Liotta. Durante la riunione, i tecnici, all’esito di un primo sommario sopralluogo, hanno imputato il crollo dell’intonaco al processo di ossidazione di alcuni ferri interni alla struttura. Questo processo, e’ stato spiegato, e’ rimasto nascosto dallo stato integro della guaina di copertura dell’edificio e dei solai adiacenti alla zona interessata. A detta dei tecnici, saranno necessarie indagini piu’ approfondite per stabilire l’entita’ del danno e pianificare i lavori necessari.
Sono state studiate soluzioni per evitare disagi agli alunni e delle famiglie in caso di chiusura totale o parziale della struttura.
L’ALLARME DEL SINDACATO
“Siamo fortemente preoccupati per quanto è successo nella scuola di Tremestieri Etneo. Ma occorre maggiore consapevolezza tra le figure scolastiche preposte, sfruttare appieno le risorse economiche disponibili per l’adeguamento alle nuove norme di sicurezza degli edifici. È necessario però che la Città metropolitana assuma il coordinamento tra i Comuni con organici carenti”. Così Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania, e Ferdinando Pagliarisi, segretario generale della Cisl Scuola etnea, commentano in un comunicato il crollo del soffitto nell’istituto scolastico di Tremestieri Etneo, in provincia di Catania. “Siamo preoccupati- spiega Pagliarisi- perché già a settembre era stata richiesta una verifica per le condizioni della scuola e, nonostante le rassicurazioni, oggi ci troviamo davanti a una tragedia sfiorata. Non osiamo pensare quali conseguenze se il crollo fosse avvenuto durante le lezioni. Come Cisl Scuola siamo impegnati nella organizzazione di corsi di informazione e formazione per promuovere tra la dirigenza scolastica buone pratiche per la sicurezza degli istituti, i dirigenti infatti sono i primi a conoscere la realtà dei loro edifici e devono poter collaborare con gli enti locali di riferimento per gli interventi che vanno fatti”.
Per Attanasio “dovremmo poter parlare di scuole all’avanguardia e invece dobbiamo spesso affrontare emergenze ed edifici scolastici sempre più malridotti. Abbiamo più volte messo in guardia sul fatto che l’area etnea è la più esposta d’Europa al rischio sismico. Eppure, a ben vedere, non si sfruttano le risorse messe a disposizione per ristrutturare o almeno fare l’ordinaria manutenzione delle scuole”. “Appena un anno fa – ricorda il segretario della Cisl catanese – il Miur aveva messo a disposizione circa 145 milioni di euro per finanziare la verifica antisismica e l’eventuale progettazione di interventi d’adeguamento: 100 milioni direttamente e 45 dal Dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Potevano richiederlo gli enti locali, Comuni e Città metropolitana, proprietari di uno o piu’ edifici scolastici di ogni ordine e grado che si trovano nelle zone sismiche 1 e 2 e censiti nell’Anagrafe dell’edilizia scolastica. Tali opportunità vanno sfruttate, ma occorrono dirigenti informati e in grado di sollecitare gli enti locali adeguatamente”.
Per concludere, “auspichiamo che la Città metropolitana, una volta approvato il bilancio, avvii una fase di attenta verifica delle condizioni degli edifici di sua competenza e faccia da raccordo con gli altri Comuni e creino sistema, così che gli enti locali con organici insufficienti possano essere supportati dalle professionalità altamente qualificate nel settore dell’ex Provincia regionale”