E’ stato condannato in appello a 12 anni di carcere padre Pio Guidolin, accusato di violenza sessuale nei confronti di alcuni ragazzini che frequentavano la parrocchia del Villaggio Sant’Agata. La sentenza è della Corte d’appello di Catania. In primo grado era stato condannato a 14 anni in abbreviato. Una delle vittime, una minorenne, aveva tentato il suicidio. Alla vigilia del pronunciamento dei giudici, il sacerdote ha inviato una lettera di pentimento: “Ho molto riflettuto e questa riflessione credo abbia fatto di me un altro uomo”. Guidolin scrive ancora: “Mai e poi mai succederanno nella mia vita futura fatti analoghi. Ho fatto molto male oltre che a questi ragazzi anche a tutte le persone che credevano in me e di ciò sono profondamente amareggiato e pentito. Chiedo che anche abbiate considerazione del mio stato d’animo di oggi che mi vede un uomo profondamente cambiato.
Spero che questo non vi sembri un ripiego per ottenere benefici, ma che sappiate leggere il mio profondo cambiamento leggendo il mio cuore”. Il prete dal giorno del suo arresto è rimasto in carcere per 23 mesi.
Pio Guidolin che ha 57 anni, venne arrestato 23 mesi fa su ordine della procura che gli contestava il reato di violenza sessuale aggravata i danni di minori avvenute nella parrocchia del Villaggio Sant’Agata. Il sacerdote avrebbe abusato di diversi ragazzini, approfittando delle loro fragilita’ e dei loro turbamenti, soprusi tacciati dal sacerdote per atti spirituali con tanto di olio santo e preghiere ad alta voce. Il prete ancora prima del suo arresto era stato gia’ condannato (in primo grado) dal Tribunale Ecclesiastico: la Curia etnea ha assunto nei confronti del sacerdote, appena avuta contezza dell’inchiesta, alcuni provvedimenti cautelari (come l’allontanamento dalla parrocchia e la collocazione del religioso in altra sede) e ha dato avvio al processo canonico davanti al Tribunale speciale, istituito da Papa Francesco in seno alla Congregazione per la Dottrina della Fede, proprio per i casi di pedofilia nel clero.