“Noi siamo tutti una cosa: noi ci vogliamo bene”. Padre Giuseppe Calambrogio, parroco di Santa Lucia, nell’omelia pronunciata durante la messa esequiale – per i 4 giovani adraniti morti domenica – mattina sottolinea con gioia il messaggio che sulle magliette e sui poster giganti i giovani hanno voluto scrivere: Vivono.
“Quello che è accaduto è una tragedia – osserva il prete adranita -. È da 46 anni che sono dentro questa chiesa, mai c’è stato un funerale come questo”.
Don Calambrogio racconta della bellezza – ieri sera – degli abbracci in chiesa alle bare, da parte degli amici di Manuel e Lucrezia. “Abbracci che esprimevano il sentimento dell’amicizia. Meglio: esprimevano amore. Quell’abbraccio voleva dire: noi vi abbiamo amato, continuiamo ad amarvi. Non vi vogliamo morti. Noi preferiamo morire piuttosto che veder morire la persona che amiamo”.
Il riferimento finale è ad una frase di S. Agostino pronunciata al momento della perdita di un amico caro: “Se tu amerai in Dio, coloro che ami non morranno mai”.