Il 29enne paternese Salvatore Russo resta in carcere. Il Tribunale del Riesame di Messina ha respinto l’istanza presentata dai legali del giovani – avvocati Luigi Bellissima e Salvatore Liotta – che chiedevano la scarcerazione e, in subordine, gli arresti domiciliari. Viene confermata, quindi, l’ordinanza di custodia cautelare – emessa dal Gip di Patti Ugo Molino – per i fatti di sangue di Ucrìa. Il 15 agosto scorso, dopo un litigio per un parcheggio tra Davide Balsamo – cognato di Russo – e Giovanni Santino Contiguglia, la famiglia di quest’ultimo organizzò una spedizione punitiva nella casa dove si trovava Russo. Il giovane riuscì a disarmare uno di loro e, impossessatosi della pistola, esplose alcuni colpi d’arma da fuoco uccidendo Antonino Contiguglia, 62 anni, e il nipote Fabrizio Contiguglia, 27. Ferito un altro componente della famiglia, Salvatore Contiguglia.
La Procura di Patti ha iscritto nel registro degli indagati 5 persone legate al nucleo familiare dei Contiguglia. I legali di Russo hanno sempre sostenuto la tesi della legittima difesa.