Il demanio ha deciso di mettere in vendita terreni del Parco dell’Etna ricadenti nel territorio belpassese; una decisione contestata dal sindaco di Belpasso Daniele Motta che ha scritto una missiva al ministro dell’Ambiente, al presidente della Regione Siciliana, all’assessore regionale al Territorio e ambiente e al sindaco della Città metropolitana. Un intervento del primo cittadino che chiede di bloccare la procedura in quanto la questione, a detta di Motta, non sarebbe stata adeguatamente valutata. L’area messa in vendita comprende terreni con rilevanti valori ambientali ricadenti nel Parco e sul sito naturale Unesco Monte Etna, in zona B dell’area protetta e in buffer zone del WHS. I terreni estesi complessivamente per circa dieci ettari ricadono nelle particelle catastali 13 e 22 per una superficie complessiva di 42.730,00 metri quadrati, dal valore di circa 16 mila euro(terreni ricadenti quasi interamente ricadenti sulla colata lavica del 1983 e interessate da una piccola dagala) e nella particella 234 per una superficie di 54.283 metri quadrati per un valore di 20 mila euro. Si tratta di una zona su cui passa la SP92 e un’area di sosta, costituente per la sua maggiore estensione una dagala con un bosco di ginestre. “In ragione dell’elevata rilevanza ambientale (sia a livello regionale che internazionale) delle aree in questione, si ritiene – ha detto il sindaco Daniele Motta – che un’eventuale alienazione di suddetti terreni a privati non consentirebbe il perseguimento di finalità pubbliche, comportando, dunque, un grave danno. La procedura di vendita (attualmente in corso) dei terreni, in quanto ricadenti nella ‘buffer zone’ del sito Unesco Monte Etna e, pertanto, in una notevole superficie di terreni già in mano pubblica, indebolirebbe tale importante carattere”.