Vacanze, fallisce ‘Thomas Cook’: 7 anni fa Wind Jet lasciò a terra 300 mila passeggeri

Partire per le vacanze e restare prigionieri del luogo di villeggiatura. Andare all’aeroporto e accorgersi che la compagnia aerea che doveva trasportarci non esiste più. E’ quello che sta accadendo alle migliaia di turisti che avevano prenotato con Thomas Cook. Ma purtroppo la cronaca recente e passata é piena zeppa di questi episodi.
“Sono cancellati tutti i futuri voli e le future vacanze”. Con queste poche righe, dopo 178 anni di storia, il gruppo di viaggi britannico Thomas Cook ha chiuso i battenti lasciando in giro per il mondo 150.000 vacanzieri del Regno Unito oltre a 350.000 stranieri all’estero che si sono affidati all’agenzia per prenotare le loro vacanze. Secondo gli ultimi dati, le persone coinvolte da riportare a casa potrebbero superare il mezzo milione. C’è poi il lato occupazionale della vicenda, ancor piu’ drammatico. Visto che restano senza lavoro 22.000 persone, 9.000 dei quali solo in Gran Bretagna.
WIND JET LASCIO’ A TERRA 300 MILA PASSEGGERI
Altra vicenda italiana è quella legata al fallimento di Wind Jet, uscita di scena nell’agosto del 2012, quando i creditori, passeggeri compresi, sono riusciti a ottenere, solo a fine 2018, un rimborso pari a circa il 5% del valore di quanto vantato. Quella di Wind Jet e’ la storia di una compagnia aerea low cost nata sull’onda del boom di Ryanair. Nata nel 2003, a Catania per iniziativa di Antonino Pulvirenti, ai tempi anche presidente della squadra di calcio della citta’ siciliana, e’ stata la prima compagnia aerea low cost italiana. Nel 2008 trasporta oltre 2,9 milioni di passeggeri. Chiude i battenti nell’agosto 2012, dopo un tentativo di fusione con Alitalia, per problemi finanziari lasciando a terra oltre 300.000 passeggeri. A gennaio 2016 l’ex presidente Pulvirenti e l’ex ad Stefano Rantuccio vengono arrestati per aver aggravato lo stato di dissesto per oltre 160 milioni di euro attraverso operazioni dolose a partire dal 2005.

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