“Come 30 anni fa per appoggiare il sindaco comunista Gulino: i consiglieri del democristiano Mariano Coco – tra cui l’attuale sindaco D’Agate – si diversificano dallo Scudocrociato e diventano ‘responsabili”.
La sintesi del Consiglio comunale di ieri sera, con rimando storico, è dell’ex sindaco Fabio Mancuso. Nel corso dei lavori dell’assemblea cittadina, infatti, la votazione di alcuni punti all’ordine del giorno sembra aver disegnato nuovi equilibri in vista dell’imminente votazione del Bilancio di previsione e, più in generale, per il prosieguo del cammino dell’amministrazione.
Un punto in programma assai importante, quello delle alienazioni, ha visto confluire assieme ai voti dei “dagatiani”, anche quelli di Floresta e Ingrassia di Adrano Attiva. Spaccatura fin troppo evidente dentro Forza Italia: al momento di votare il rinvio del Consiglio, Politi e Monteleone hanno votato contro, mentre il presidente del Consiglio Di Primo ha votato a favore.
Il consigliere Orazio Toscano ha ufficializzato la propria uscita dal gruppo di “Vivere a Colori” e si è dichiarato indipendente.
Non si capisce bene se si tratta dei ‘responsabili’ invocati dal primo cittadino o se le aperture politiche siano di ricondurre a una strategia – per così dire – spontaneistica.
“E’ una voce infondata quella secondo la quale siamo noi i ‘responsabili’ a favore di D’Agate” spiega in maniera chiara il consigliere Paolo Politi, coordinatore di Forza Italia. “Quello di ieri non è un assist dato all’amministrazione. Abbiamo tenuto il numero legale per mettere nelle condizioni il Consiglio comunale di andare avanti, ed è cosa ben diversa. Anche perché da questo Bilancio di previsione c’è una collettività che attende risposte e ci sono anche i lavoratori a tempo determinato del Comune che rischiano di vedere sfumata la loro stabilizzazione e di essere mandati a casa”.
Irritato dalla mancanza di chiarezza sul piano politico del presidente del Consiglio Di Primo, sulla carta ancora coordinatore di Forza Italia ma molto vicino a Fratelli d’Italia, Politi esclude di appoggiare la linea della “sfiducia a orologeria” nei confronti di D’Agate proposta da alcuni esponenti dell’opposizione.
“Non condivido, così com’è posta, la sfiducia ad Angelo D’Agate. E’ posta in una logica di non chiarezza. Si presenta una mozione di sfiducia quando si ha una valida alternativa. Se noi domani dobbiamo andare a votare, invece, siamo impreparati perché in questi 14 mesi non siamo riusciti a fare tirare fuori una valida alternativa”.
All’esponente forzista non piace, poi, che l’iniziativa sia partita da una precisa parte politica.
“Ciò che emerge – aggiunge Politi – è un avvicinamento tra il gruppo di Udc-Lega con il suo leader con il leader di Vivere a Colori. Stanno portando avanti azioni politiche comuni, tra queste anche la mozione di sfiducia. C’è un asse in Consiglio comunale, ma è un asse fittizio che non costruisce per il futuro ma pensa a vivere alla giornata. Non ci dimentichiamo che il primo avversario politico di Nicola Monteleone alle ultime elezioni comunali non era Angelo D’Agate ma il leader dell’Udc-Lega, Fabio Mancuso”.