A distanza di 24 ore, la seduta consiliare di ieri produce uno scossone dentro Adrano 2.0, forza politica che fa riferimento al deputato regionale Luca Sammartino, da più parti dato in partenza per il neo movimento di Matteo Renzi “Italia Viva”. “L’amministrazione D’ Agate – scrive in un comunicato il coordinatore locale Salvo Monciino – ieri ha trovato una nuova maggioranza. Questo non ci conforta, poiché nessun orizzonte politico è stato tracciato, e nessuna vera novità per Adrano si è concretizzata, bensì in consiglio una parte di consiglieri eletti all’ opposizione ha deciso di fornire una stampella al sindaco e alla sua compagine. Adrano 2.0 prende atto che tra i cosiddetti responsabili c’è il consigliere Perni eletto tra le nostre fila, già da mesi in evidente scollamento con la nostra base e la nostra aera politica di riferimento, il quale ieri ancora una volta ha votato diversamente rispetto alla linea politica più volte tracciata dal gruppo e di conseguenza dall’ area politica che rappresentiamo a pieno titolo. Riteniamo che Perni, avendo la responsabilità del ruolo di capogruppo, ha agito in maniera autoreferenziale, il che contrasta con il nostro modo di vedere la politica e il confronto democratico”.
La dura presa di posizione, secondo quanto si apprende, è stata voluta dal leader Sammartino in persona. “Risulta per noi incomprensibile – continua Monciino nella nota – la posizione del suddetto consigliere nei confronti di questa amministrazione, egli avalla il proseguo dell’amministrazione D’Agate in solido con altri consiglieri appartenenti ad altre esperienze e compagini politiche. Il giudizio di Adrano 2.0 sull’amministrazione D’Agate resta decisamente negativo, tanto da sostenere – come più volte espresso dal consigliere Cancelliere – la necessità di porre fine a questa esperienza. Il consigliere Perni, per l’ennesima volta prendendo le distanze dalla linea del gruppo e agendo autonomamente si colloca fuori dal perimetro politico di Adrano 2.0. Chiediamo allo stesso, quindi, di essere conseguenziale e di abbandonare il gruppo e l’area politica che lui in Consiglio non rappresenta più”.