Continua l’attività stromboliana al Cratere Voragine del vulcano Etna (nella foto di Fabrizio Zuccarello le fontane di lava sembrano ‘fuochi d’artificio’). Lo rende noto l’Osservatorio etneo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.
Il progressivo accumulo del materiale piroclastico attorno alla bocca ha favorito la crescita del cono di scorie formatosi attorno alla bocca esplosiva, che ora occupa gran parte del fondo del cratere stesso. In particolare, osservazioni effettuare dalle guide vulcanologiche nelle ultime ore, indicano che si è intensificata l’attività esplosiva e si è formata una colata lavica intracraterica. La colata, oltrepassata la sella che divide i crateri Voragine e Bocca Nuova, si è riversata all’interno di quest’ultimo cratere, dividendosi in due bracci.
La modesta tendenza all’incremento che l’ampiezza media del tremore vulcanico aveva mostrato a partire dal pomeriggio di giorno 13, e’ perdurata anche nei giorni successivi. Dal pomeriggio di giorno 16 questo parametro ha superato di poco la soglia tra il livello medio e quello elevato, senza mostrare significative variazioni veloci, e ha raggiunto un massimo nelle prime ore di ieri. Successivamente l’ampiezza media del tremore ha mostrato una lieve tendenza al decremento, presentando a tutt’oggi valori alti e medio-alti. Relativamente alla localizzazione della sorgente del tremore, questa non ha interessato più il cratere di Nord-Est, bensì risulta ubicata al disotto del cratere Voragine, nell’intervallo di profondità 2800-2900 metri.