Il video del cantante neomelodico Leonardo Zappalà, girato all’interno e nell’area perimetrale del Com (Centro operativo misto) di Zona Ardizzone a Paternò, rimette al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica l’ingloriosa fine dell’immobile che doveva ospitare il Com e che mai è entrato in funzione. Una struttura, a detta degli uffici comunali paternesi, di proprietà della Regione ma realizzata su un terreno comunale.
L’opera, realizzata con i soldi della Protezione Civile, sarebbe dovuta servire come centro operativo in caso di calamità naturale. E’ costata oltre un milione di euro e nel corso degli anni è stata rasa al suolo da soggetti senza scrupoli, nel silenzio di autorità locali e forze dell’ordine. Un edificio ormai da abbattere e da ricostruire. Per il recupero, Regione o Comune dovrebbero sborsare una somma ingente.
Difficile quantificare i danni sin qui prodotti: una stima ragionevole parla di circa 500mila euro.
Negli anni nessuno si è attivato per proteggerla. Ladri e vandali hanno rubato cavi, tubature degli impianti, infissi interni, servizi igienici. Il Com è stato alloggio provvisorio per disperati e senzatetto, deposito non autorizzato di rifiuti poi dati alle fiamme. Le vetrate esterne, piccole e grandi, sono state distrutte.
L’edificio era in via di completamento ma non è mai entrato in funzione: non si è riusciti a recuperare 100 mila euro necessari per l’impiantistica.
Così la struttura è ‘passata’ nelle mani di vandali e ladri, fino a diventare una location per un videoclip.
Nella passata legislatura i consiglieri comunali Ezio Messina e Ivan Furnari, dopo varie interrogazioni presentate all’allora sindaco Mauro Mangano, senza mai ricevere una risposta, avevano denunciato il fatto alla Corte dei conti chiedendo di accertare le eventuali responsabilità di questo sperpero di denaro pubblico.