Adrano, rimpasto interno per la giunta D’Agate: turn-over per 2 assessori e niente ampliamento

 

Un rimpasto interno e nulla più. Il sindaco di Adrano Angelo D’Agate ha quasi concluso le proprie ‘consultazioni’ con i consiglieri di maggioranza e opposizione e, a questo punto, pare quasi certo che apporterà solo pochi ritocchi alla propria squadra sostituendo un paio di assessori ma lasciando invariato il numero di componenti della giunta. In uscita vengono dati il vice sindaco Enza Zuccarà e l’assessore Nino Giuttari, in entrata il consigliere Tino Scardina e un rappresentante di Obbiettivo Adrano, l’associazione di giovani che lo ha sostenuto con una grande messe di consensi alle ultime elezioni. Il “giro di valzer” del primo cittadino adranita si avvia – come dicevamo – alla conclusione. Negli incontri avuti in questi giorni – tutti all’insegna della cordialità, è stato sottolineato – D’Agate ha ribadito a più riprese di voler lasciare invariata la connotazione civica della propria amministrazione. Egli stesso ha spiegato la natura dei suoi colloqui – contatti e non consultazioni – che sono di carattere istituzionale e non politico. Una inedita ‘moral suasion’ esercitata sui rappresentanti dell’assemblea cittadina finora ignorati dal primo cittadino. Al sindaco è stato garbatamente rimproverato proprio il lungo ‘silenzio’ nei confronti dei consiglieri: a farlo sono stati gli esponenti di ‘Azione Civica’ Angela Branchina e Salvo Coco che hanno ribadito l’intenzione di restare all’opposizione.
I ‘sammartiniani’, dal canto loro, hanno fissato i paletti su un percorso di natura politica che progetti lo sviluppo della città.
Ai consiglieri comunali che ha incontrato, il sindaco non ha fatto altro che ribadire che per un po’ di tempo ancora preferisce continuare nel solco che ha caratterizzato il suo inizio mandato. “Non rimarrò civico a vita” ha comunque sottolineato D’Agate che guarda con attenzione all’evoluzione dello scenario politico nazionale con un Partito Democratico che collabora con il Movimento 5 Stelle e con una parte importante dei dem – quella che fa riferimento a Renzi – quasi pronta a dar vita ad un altro soggetto politico. Per i cittadini è assai probabile che la tecnica – diciamo così – del ‘tirare a campare’ messa in pratica dall’amministrazione in oltre un anno di governo dovrebbe essere ribadita per il cammino prossimo venturo. Non si capisce, del resto, come il solo turn-over di due assessori possa rivoluzionare il corso politico. E’ certo che D’Agate non si avvarrà della possibilità di allargare a 7 il numero dei componenti della giunta (sono 5 attualmente).
Restano inapplicati alcuni interventi da lui annunciati ad inizio legislatura, a partire dal nuovo assetto della pianta organica e la revoca della transazione con Enel Sole che dovrebbe liberare nuove risorse. Rotto il tabù del silenzio nei confronti dei consiglieri comunali, il sindaco farebbe bene ad infrangere anche quello osservato nei confronti della propria comunità: fissi un incontro pubblico e spieghi agli adraniti lo stato delle cose, per esempio il dissesto alle porte e i rimedi che intende apportare. Illustri ai cittadini qual è – se ce l’ha – la strategia d’attacco dell’amministrazione per uscire dal pantano.
Come pera matura che cade dal ramo, il sindaco raccoglierà nelle prossime settimane il frutto del Bilancio preventivo per la cui approvazione il Commissario ha dato 30 giorni al Consiglio comunale. Il Bilancio verrà approvato perché nessuno dei consiglieri si sogna di firmare la propria decadenza.
Ad appena un anno dalle elezioni, insomma, si naviga a vista.

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