“A Paternò con quale PD dovrebbe dialogare il M5S?”. Il pentastellato La Delfa sugli effetti locali della svolta giallo-rossa

Ad un passo, ormai, dal governo giallo-rosso in ambito nazionale, il Corriere Etneo prova a capire se e come le due forze fino a ieri antagoniste – M5S e PD – possono lavorare ad un progetto comune di governo delle città in ambito locale. Ieri al quesito ha risposto l’esponente del MeetUp di Adrano Manuela Scarvaglieri. Oggi il Corriere Etneo intervista Salvo La Delfa, candidato sindaco del Movimento 5 Stelle alle ultime elezioni comunali.
A Paternò, sull’esempio di quanto sta avvenendo a livello nazionale, è possibile una coalizione tra 5 Stelle e Partito Democratico?

Starei ancora cauto sugli sviluppi della situazione politica nazionale, non è un momento facile per il nostro Paese. Il tentativo di impiantare un governo con il Partito Democratico porrebbe senza dubbio il M5S in una posizione scomoda da difendere visti gli innumerevoli scandali in cui sono stati coinvolti vari esponenti del partito di Zingaretti & Co., ma in questo momento l’unica preoccupazione è la tenuta dei conti pubblici al fine di scongiurare qualunque aumento delle tasse (IVA oltre il 25%) e l’impossibilità di trovare le coperture per continuare a finanziare misure come il Reddito di Cittadinanza che ha ridato dignità anche a molte famiglie paternesi, oltre alla credibilità che Giuseppe Conte era riuscito a ridare all’Italia in Europa; mi fido ancora di Beppe Grillo, di Luigi Di Maio e di tutto l’entourage del MoVimento e sono sicuro che sapranno trovare un giusto compromesso per il bene della nazione. A livello locale prima di pensare ad una possibile coalizione con il PD sarebbe il caso di chiedersi a quale PD parlare, noi siamo sempre stati aperti al confronto e al dibattito costruttivo per migliorare le condizioni dei concittadini. Non ne farei una questione di bandiere.

Non sfugge, certo, il ‘particolare’ che proprio a Paternò il Pd è frantumato in più anime: esponenti dem appoggiano l’amministrazione Naso, altri sono – invece – all’opposizione. Con una di queste ‘anime’, sareste disposti a lavorare insieme?

Siamo nati dal basso, nelle piazze, nei comitati di quartiere, scambiandoci opinioni in rete e non nego che spesso siamo stati derisi per il sol fatto di essere inesperti, i novelli che si affacciano per la prima volta al mondo della politica. Eppure lo gridavamo in campagna elettorale, il 4 Giugno 2017 a fianco di Alessandro Di Battista in piazza Indipendenza lo dissi più volte che l’offerta politica che si stava proponendo alla Città di Paternò era tutto un bluff e che dietro le 14 liste civiche (7 delle quali a sostegno di Nino Naso) non c’era nessun progetto politico ma solo un contenitore vuoto da riempire con voti, un contenitore pieno di “X” ma povero di contenuti, idee, lealtà e coraggio. Noi le idee le abbiamo avute chiare fin dall’inizio del nostro percorso, abbiamo provato a palesarle in più occasioni, con spirito costruttivo e collaborativo. Purtroppo non siamo mai stati ricambiati con lo stesso trattamento e chi frequenta il consiglio comunale sa che, purtroppo, il margine di dialogo tra chi pensa agli incarichi e chi all’interesse generale è veramente bassissimo.

In questi anni di vostra presenza nel territorio di Paternò con quali forze politiche avete collaborato? Quali sono stati i risultati?

Dopo anni di lotte siamo riusciti a far entrare tre consiglieri comunali all’interno dell’assise civica (Martina Ardizzone, Claudia Flammia e Marco Gresta), tre ragazzi eccezionali e molto preparati che hanno affrontato con serietà e dedizione questa esperienza amministrativa fin dall’inizio della consiliatura. Non parlerei di forze politiche, bensì di temi e lealtà. Non si collabora con una forza politica, si collabora con le persone di buona volontà, si collabora per il raggiungimento di un obiettivo di interesse collettivo. Abbiamo trovato, insieme a diversi esponenti dell’opposizione, dei punti su cui lavorare e su cui spesso siamo in sintonia, dalla trasparenza al decoro urbano, dalla gestione rifiuti al piano del traffico. Il problema fondamentalmente è che le proposte da noi presentate, che altro non sono istanze provenienti dai cittadini, si arenano in seno ai lavori del consiglio comunale per mera convenienza politica o addirittura vengono ribaltate clamorosamente con giochetti imbarazzanti come la questione sull’addizionale dell’aliquota Irpef. Ricordo a quanti l’avessero rimosso, che l’amministrazione Naso ha riportato l’aliquota al massimo (0,8%) dopo che il M5S e tutta l’opposizione era riuscita nell’intento di ridurla allo 0,5%

Quando M5S e Lega, in ambito nazionale, filavano d’amore e d’accordo, quali sono stati i vostri rapporti con i ‘salviniani’ di Paternò?

Non direi che filavano d’amore e d’accordo. La legge elettorale vigente e la situazione post elezioni 4 Marzo 2018 hanno imposto delle scelte di responsabilità e come è noto a tutti grazie al contratto di Governo, in soli 14 mesi, sono stati portati avanti provvedimenti che l’Italia aspettava da decenni. Poi Salvini ha deciso di mettere la nazione nei guai per assecondare un’ambizione personale. In tutta onestà non conosco personalmente quelli che chiamate “salviniani”, so che c’è un gruppo a Paternò nato praticamente a ridosso delle elezioni Europee ma non ho mai sentito di iniziative, proposte, istanze a loro firma né tantomeno hanno fatto delle attività negli anni sul territorio. Magari aspettano la prossima campagna elettorale per uscire allo scoperto.

Se, come pare, in Italia dovesse prendere forma l’accordo per un governo giallorosso cambierà qualcosa nelle realtà locali dove sono presenti i 5 Stelle?

Il M5S persegue un solo ed unico obiettivo: amministrare a tutti i livelli nell’interesse dei cittadini, indipendentemente dai colori, non credo cambi qualcosa nelle realtà locali in quanto reputo che i meccanismi siano differenti dal contesto nazionale. Abbiamo ricevuto un mandato chiaro dagli elettori e ad oggi siamo l’unico gruppo consiliare rimasto compatto e coeso, senza cambi di casacca, spaccature o creazione di nuovi simboli. Fa riflettere, ad esempio, che sia il simbolo del PD che della Lega non erano presenti nelle schede elettorali del 2017 eppure ce li ritroviamo in consiglio comunale. Così come fa riflettere che la lista Fratelli di Paternò (ergo, Fratelli d’Italia) pur non essendo riuscita a superare lo sbarramento abbia ottenuto ben due assessori in due anni.  Pertanto non mi preoccuperei di concentrare l’attenzione sui cambiamenti del MoVimento, piuttosto sulle costanti contraddizioni della politica locale.

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