Diciottesima notte sulla nave Open Arms per i 107 migranti a bordo della imbarcazione della ong spagnola e la tensione aumenta. Ieri sera, dalla Spagna, è arrivata la proposta di fare attraccare la nave in un porto delle Baleari, più vicino rispetto a quello indicato ieri pomeriggio. L’ipotesi he vene presa in considerazione è quella di Minorca. Sarebbe necessario trasbordare i 107 migranti su un’altra nave, idonea a percorrere la nuova tratta.
Ieri in quattro si sono gettati dalla nave per raggiungere la terraferma ma sono stati raggiunti dai volontari che li hanno soccorsi e riportati sulla imbarcazione.
“Assolutamente” no allo sbarco della Open Arms. Lo ha ribadito il ministro dell’interno Matteo Salvini a Radio Anch’io.
RICHARD GERE: “VORREI INCONTRARE SALVINI”
“Se il vostro ministro spendesse del tempo con quelle persone, ascoltasse le loro storie, i loro traumi familiari, cambierebbe la sua visione. Lui fa di un’emergenza umana un caso politico. Ma è cattiva politica. Ho ammirato invece il ministro della Difesa Elisabetta Trenta: lei questo caso non può separarlo dalla sua coscienza”. Lo dice l’attore Richard Gere in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ in merito alla vicenda della Open Arms, sulla quale lui stesso è salito in segno di solidarietà e per portare visibilità al caso. Alla domanda ‘se vorrebbe incontrare Salvini’, Gere risponde: “Sì, e sono sicuro che non è come si presenta in pubblico. Avrà una famiglia, figli, genitori. Vede la politica come un pretesto per aumentare il consenso. La vita può essere semplice, se sei onesto e parli con il cuore”.
A Salvini, che gli ha detto di portarsi a casa sua a Hollywood i rifugiati, l’attore risponde: “La cosa più importante è essere lì con loro, e di fronte alle emergenze assumere decisioni immediate. Abbiamo avuto difficoltà a trovare un pescatore che ci portasse dove era il barcone, temevano rappresaglie politiche visto il clima ostile che si è creato. Poi un ragazzo coraggioso ci ha aiutati e sono salito a bordo. Sono stato uno di loro”. Quanto alla comandante della Sea Watch Carola l’attore aggiunge: “Non conosco i dettagli di questa vicenda, ma se un essere umano si adopera per salvare delle vite umane, e non arreca danno, lo considero un eroe, un angelo”. “Il mondo ha gli stessi problemi – dice ancora l’attore americano – Noi abbiamo rifugiati da molti Paesi dell’America centrale. Il ministro dell’Interno ha la stessa mentalità del presidente Trump. Infatti io Salvini lo chiamo Baby Trump. Usa la stessa ignoranza in senso radicale, fanno leva su paura e odio. Dobbiamo fermare Trump”. E spiega come: “Nominando un altro presidente. Obama era stato bravo a tenere unite le comunità. Mi chiede se Trump è così popolare? No, non lo è. Secondo i sondaggi, il 60 per cento della popolazione lo disapprova. E i repubblicani non sono la maggioranza del Paese”.