Migranti, Chef Rubio ‘cucina’ polpette avvelenate per Lampedusa: “E’ anche l’isola della cocaina e dell’abusivismo edilizio”

“Lampedusa è l’isola dei pescatori dal cuore immenso, della gente di mare che rispetta il prossimo ma è anche l’isola della cocaina, della mafia, del nero, dell’abusivismo edilizio, dei razzisti e dei parassiti”. E’ quanto scrive su Instragam Chef Rubio che nei giorni corsi è andato a Lampedusa per aiutare, con Richard Gere, la nave Open Arms. “State mandando a fondo un’isola che pensate essere vostra ma che è semplicemente se stessa”, scrive lo chef. “Lampedusa è un’Italia in miniatura – dice – affascinante proprio grazie alle sue molteplici sfaccettature e contraddizioni”. E aggiunge: “Invito tutti a venire, è stupenda davvero. Ma vi chiedo un favore: spendete i vostri soldi solo nei ristoranti della brava gente, nei B&B delle belle anime. A tutto il resto riservate indifferenza, perché quello si meritano: in molti hanno speculato su date, morti e naufragi, in molti si riempiranno la bocca di aiuti e fratellanza mai vissuti in prima persona e proprio quelli hanno cavalcato e stanno cavalcando il mito dell’isola dell’accoglienza vomitando odio e ignoranza”. Naturalmente non sono mancati i commenti al vetriolo dei lampedusani: “Se Lampedusa non ti piace la vacanza potevi fartela altrove, hai visto cose che nemmeno esistono e caro chef dei miei stivali secondo me la cocaina te la sei proprio fatta tu, visto che hai visto cose che nemmeno esistono”, scrive Annalaura. “Noi la amiamo e ci basta questo – scrive Rossella – non ci importa di 4 cretini che scrivono senza conoscere la nostra bellissima isola”. Di altro avviso la giornalista e scrittrice Francesca Barra che gli scrive: “Mi hai commossa, grazie. L’uomo del fare”. E Monica dice: “Vai avanti così, Rubio”. Mdelladio scrive: “Perché vomiti cazzate? Non fai un buon servizio all’isola”.

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