“Quello a cui penso io? È un governo con Giancarlo Giorgetti ministro dell’ Economia. Questo è quello che voglio e per cui lavoro”. Lo afferma il leader della Lega, Matteo Salvini, in un’intervista al Corriere della Sera. Il vicepremier torna sulla sua mossa di ieri di aprire al taglio dei parlamentari per poi andare al voto ma senza ritirare la mozione di sfiducia a Conte. “Ma che le devo dire? Quel che ho già detto: non siamo al mercato del pesce. Forse che loro hanno cancellato tutti i no degli ultimi mesi? Comunque, io ho preso tali e quali le parole di Di Maio di cinque giorni fa: diceva testuale che dopo il taglio delle Camere si poteva andare a elezioni. Ma se è dopo, significa che prima voti quello, e poi si apre la crisi”. Ma secondo lei il capo dello Stato sarà d’accordo nel rinviare alla prossima legislatura l’entrata in vigore di una riforma costituzionale come il taglio dei parlamentari? “Io so – risponde – che si è già fatto in passato, su materie rilevanti”. La fotografia del tabellone che ha bocciato le modifiche del calendario, per Salvini è “l’inciucio”. “Però, voglio proprio vedere – aggiunge – Paragone e la Boschi che votano insieme la commissione d’inchiesta sulle banche. Oppure quella sulle case famiglia tipo Bibbiano” “Aggiungo che, a differenza di quello che dicono Renzi e Di Maio, con il nostro governo – osserva – non è in discussione quota 100 e non si toglieranno gli 80 euro. Semmai, sarà doveroso verificare il reddito di cittadinanza”. Perché non ha incontrato Silvio Berlusconi? “Ma dai… Ho letto cose da pazzi. Che si vogliono i notai per firmare gli accordi…”, “Io sono stato per gran parte della giornata al Viminale, ci sono le navi di 5 Ong con 500 ospiti a bordo, c’erano due bimbi di sei mesi in difficoltà che eravamo pronti ad accogliere… E poi ho chiuso il dossier di Castel Volturno dove ci occuperemo di camorra, mafia nigeriana, rifiuti che scompaiono… Con Berlusconi ci siamo sentiti per telefono”. “Io ho lanciato l”Italia del sì’ senza preclusioni, ma questo non vuole dire che già ci siano accordi o altro. Tra l’altro, le vecchie etichette sono del tutto superate”, aggiunge Salvini.