Televisione, la società belpassese Videobank licenzia 46 dipendenti: Sky non rinnova il contratto

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Sky non rinnova il contratto e Videobank, la società catanese di produzioni televisive, dà il benservito ai lavoratori. Conclusa con esito negativo la procedura di licenziamento per 46 lavoratori – tecnici e cameramen – nelle 10 sedi territoriali di Videobank, in gran parte dislocate nel Centro-Sud”. A darne notizia è la Slc Cgil nazionale in una nota. Videobank è una società con sede a Belpasso, ha mosso i primi passi nel 1995 ed è cresciuta nel tempo assorbendo un ramo d’azienda di Sky. Suo fondatore è il 54enne Lino Chiechio,amministratore unico è la moglie, Maria Guardia Pappalardo. In questi anni Videobank ha ‘firmato’ prestigiosi eventi televisivi sportivi come le partite di Champions League e, di recente, i Nastri d’Oro del Cinema a Taormina. A Chiechio e alla moglie il Comune di Belpasso ha affidato, nei mesi scorsi, la gestione del Teatro comunale. Negli ultimi anni Videobank ha continuato a lavorare prevalentemente, anche se non esclusivamente, come appaltatrice proprio per la fornitura dei servizi tecnici ai collegamenti esterni nelle sedi regionali di Sky Tg24. “A considerare il piano editoriale di Sky Tg24 – osserva il sindacato – non vi è alcuna contrazione dell’attività. Una ragione in più per dire che questo scempio si poteva evitare. Si potevano cioè trovare soluzioni almeno parziali, se Sky avesse richiesto ai fornitori subentranti la clausola di assorbimento. Purtroppo, invece, Sky non l’ha fatto, e non ha neanche formalizzato il tavolo di crisi richiesto dai sindacati come previsto dal contratto nazionale in casi del genere”.
Secondo quanto riporta la Slc, “Sky ha affermato che si trattava di una semplice modifica organizzativa che avrebbe consentito ai giornalisti volenterosi di essere autosufficienti”, ma per il sindacato “il fabbisogno di servizi tecnici non è venuto meno, bensì sarà suddiviso di fatto tra i nuovi appaltatori che hanno già avviato il reclutamento di lavoratori super sfruttati e sottopagati con partita Iva o subordinati a tempo determinato con un contratto di riferimento improprio e con l’impegno per 10 ore di riprese, oltre alle mansioni accessorie (guida di automezzi e motomezzi, carico e scarico, preparazione) che eleverebbero, in molti casi, l’orario di fatto fino alle 15-16 ore giornaliere”. La Slc ha anche chiesto incontri alle imprese subentranti come la H24, “società costituita in Lussemburgo – sostiene ancora il sindacato – e che risulta in liquidazione secondo gli atti della Camera di Commercio, ma che continua a presentarsi sul mercato con un nuovo layout del sito internet e con gli stessi nomi. Volevano cercare insieme soluzioni dignitose, ma le nostre richieste sono state respinte”.

“L’epilogo della vertenza Videobank – si legge nel comunicato sindacale – non è che la punta dell’iceberg della precarizzazione del lavoro cui assistiamo in queste settimane con il rinnovo e le proroghe degli appalti televisivi. Avevamo anche chiesto all’inizio di giugno alle emittenti nazionali committenti, a Confindustria Radio Tv e alla Commissione di Viglianza Rai di incontrarci per monitorare insieme i fenomeni in atto e valutare possibili interventi condivisi prima dell’inizio dei nuovi palinsesti di settembre, ma nessuno degli interlocutori è stato disponibile”.

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