“Un incendio è divampato ieri sera nella campagna di proprietà del governatore siciliano, Nello Musumeci, a Militello Val di Catania. Secondo le prime informazioni, le fiamme si sarebbero sviluppate da alcune sterpaglie al confine del terreno del presidente della Regione. Almeno quattro i focolai, domati dal corpo forestale e dai vigili del fuoco. Indagini sono in corso per accertare l’eventuale matrice dolosa del rogo. Ancora da quantificare i danni, anche se le fiamme non hanno lambito la casa rurale di Musumeci. Intanto al presidente della Regione siciliana arriva la solidarietà del presidente del Consiglio comunale di Monreale (Palermo), Marco Intravaia. “I carabinieri stanno indagando, ma sembra che l’origine del rogo possa essere doloso – dice -. Mi auguro di no, ma se così fosse, non vorrei che le dichiarazioni del presidente, indignato come tutti i siciliani per i roghi e investito da loro dell’onere di trovare soluzioni, abbiano toccato un nervo scoperto”. Nei giorni scorsi, infatti, il governatore, che è stato anche a Monreale dopo il vasto incendio che ha causato danni e devastazione, si è scagliato contro i piromani, utilizzando toni durissimi. “Si tratterebbe di un atto vile che, attraverso il presidente, intende intimidire tutti i siciliani che si indignano per l’inciviltà e la criminalità rappresentate dagli incendi dolosi”, conclude Intravaia.
IL CAPOGRUPPO ARS DI #DB: “SPERIAMO DI SBAGLIARCI…”
“Speriamo di sbagliarci, tuttavia è certamente sospetta la coincidenza temporale tra le denunce di Nello Musumeci contro i piromani e l’incendio che ha colpito la sua campagna a Militello Val di Catania”. Così il capogruppo all’Ars di DiventeràBellissima Alessandro Aricò commenta l’incendio divampato ieri sera nella campagna di proprietà del governatore siciliano. “Siamo certi che le forze dell’ordine faranno luce sulla causa del rogo, appurando quindi se sia o no di origine dolosa – aggiunge – Intanto, al fianco del presidente della Regione e insieme alla gran parte dei siciliani, continueremo con forza e senza farci intimidire a dare la caccia a quei criminali che appiccano incendi, uno dei reati più barbari che ci siano”.