Se ne sono accorti i ‘devotissimi’ di San Nicolò e pochi altri: il 3 agosto, giorno del Santo Eremita, un gesto – probabilmente spontaneo – del Vescovo di Lamezia Terme mons. Giuseppe Schillaci, ha come sacralizzato la tradizionale Volata dell’Angelo, cui di solito seguono i fuochi d’artificio. Per la prima volta, invece, è avvenuto che la benedizione è stata impartita alla fine della ‘traversata’ dell’Angelo. Quest’ultima, cioè, è stata inglobata nel rito religioso. Ce lo rivela una lettera che il Corriere Etneo ha ricevuto da un ‘devotissimo’, piacevolmente sorpreso – come tutti gli altri – da questa scelta. “Ogni anno – recita la lettera – prima della spettacolare “volata dell’angelo”, culmine delle festività in onore del nostro concittadino San Nicolò Politi, un sacerdote, qualche volta anche l’Arcivescovo di Catania dal fercolo porge alla città di Adrano un breve pensiero sull’attualità del Santo. Finito il discorso impartisce la benedizione con la Reliquia a tutto il popolo riunito per l’evento. Quest’anno questa breve predica è toccata a Sua Eccellenza mons. Giuseppe Schillaci nostro concittadino e quando è arrivato il momento della benedizione, il presule inspiegabilmente non l’ha impartita. Ci siamo detti ‘sicuramente l’avrà dimenticata’. Colpo di scena: Sua Eccellenza l’ha impartita alla fine della volata. Una bella novità, inaspettata direi, così la volata non è semplice folclore ma preghiera. Questa bella novità potrebbe essere ripresa ogni anno”.