Molto rappresentativa nella giornata del 3 agosto ad Adrano, in cui si festeggia il Santo eremita locale San Nicolò Politi, è la simbolica “Volata dell’Angelo” che ricorda la chiamata di Dio al giovane Nicolò. Verso le 20 di sera, dopo che il fercolo con la statua del Santo ha percorso le vie del paese, in Piazza Umberto alla presenza di una moltitudine di popolo, si svolge la singolare cerimonia: un fanciullo vestito da Angelo, viene sospeso lungo un filo d’acciaio, all’altezza di dodici metri, legato da un lato al Palazzo Bianchi e dall’altro alla Chiesa Madre .
Il bambino, tirato a mano, giunto in prossimità del fercolo del Santo viene fermato e abbassato fino all’altezza del Santo Nicolò e recita la seguente ode sacra.
Salve, o Nicola, / i secoli ti chiameran Beato! /Inno immortal di gloria / in ciel sarà cantato!
A te che forte e intrepido, / con l’arma della fé / il cuor serbasti incolume / dell’universo al Re,
nell’ora del pericolo / a te ci volgeremo, / nel dì della vittoria / uniti a te saremo!
In questo dì solenne, / d’amore e di vittoria, / gridiamo tutti uniti:
Evviva l’ammirabile San Nicolò Politi.
Poi lancia un mazzo di fiori verso il fercolo e risale in alto. Segue una lunga sequenza di fuochi d’artificio.
San Nicolò Politi, nato per grazia di Dio nel XII secolo in Sicilia nella città di Adrano (CT), si mantenne vergine nella mente e nel corpo con la preghiera, la penitenza e la vita eremitica per qualche tempo tra le pendici dell’Etna e poi presso il Calanna nei Monti Nebrodi presso Alcara li Fusi (ME).
Anacoreta ed esicasta, arricchì settimanalmente la sua esistenza partecipando alla vita cenobitica presso il monastero bizantino della Santa Madre di Dio presso il Monastero del Rogato, confessandosi e nutrendosi della Santa Eucaristia.
Dopo aver reso la dolcissima anima al Cielo, il suo corpo fu ritrovato in ginocchio da un buon uomo di nome Leone Rancuglia il 17 agosto, all’interno di una spelonca tra le pendici del Monte Calanna, presso Alcara li Fusi (ME).
Di lui diedero testimonianza due donne che qualche tempo prima della sua morte lo avevano incontrato a chieder l’elemosina di qualche pera che esse traportavano lungo il cammino.
Portentosi prodigi accompagnarono la sua morte, il suo ritrovamento e il trasporto del suo Santo Corpo verso la terra d’Alcara e la decisione, per divina volontà, di collocarlo presso la chiesa del Rogato.
Il categumeno (abate bizantino) Cusmano Teologo, che si onorò di averlo conosciuto personalmente in vita, compose un inno bizantino in lingua greca per celebrarne le virtù, la fede, l’eroismo, i miracoli e la santità.
Un monaco coevo ne narrò diffusamente la vita. Ne venne inoltre celebrata la santità in alcuni brani liturgici dell’officiatura bizantina in lingua greca.
In occasione del suo potente patrocinio, avvenuto il 10 Maggio 1503 con numerosi prodigi, conversioni e guarigioni miracolose, si diffuse grandemente la sua fama.
Ne fu autorizzato il culto il 7 giugno 1507, con Breve pontificio di papa Giulio II.
L’esempio fulgido di Nicolò divenne nei secoli un faro di speranza e coraggio per chi in lui s’affidava. La sua santa intercessione ha trovato grazia presso il Signore ed il suo patrocinio è stato ed è conforto per i suoi devoti figli d’Adrano, Alcara li Fusi e di tutti coloro che a lui volgono il proprio sguardo in Cristo.
San Nicolò Politi fu testimone dei cambiamenti di un periodo complesso della Storia di Sicilia e risulta quanto mai attuale il suo messaggio di spiritualità profondamente vissuta e ricercata; una ricerca di Dio così struggente da toccare ogni cuore.
Due anni fa abbiamo celebrato il 900° anniversario della nascita e l’850° anniversario della beata morte, seguendo la datazione attualmente più diffusa della vita del santo proposta dal Sacerdote Gesuita Ottavio Gaetani e illustrata nella stesura finale della sua opera in due volumi “Vitae Sanctorum Siculorum… ” edita postuma nel 1657.
Del padre Ottavio Gaetani quest’anno ricorre il 402° anniversario della pubblicazione del libro “Idea Operis de vitis siculorum sanctorum …”, il martirologio siculo in cui è elencato San Nicola Eremita di Adrano e contentente alcuni dati della sua vita e sul culto.