Sciàre sulle scìare, si potrebbe dire con un gioco di parole anche se tecnicamente è più corretto definirlo ‘sandboarding’, termine adattato dal ben più conosciuto ‘snowboard’ dopo che a Dubai sciatori temerari hanno preso a ‘surfare’ sulle dune di sabbia del deserto.
Siamo sull’Etna e qui da noi la sabbia è la cenere vulcanica che da un paio di anni toglie il sonno a chi non si intende di sport (parliamo dei voli dirottati e delle colture compromesse). Un gruppo di giovani sportivi – tutt’altro che spericolati – tiene a battesimo da poco tempo questa sorta di specialità estiva: lo sci sulla cenere vulcanica. E’ lo stesso gruppo di sciatori di ‘Etna Snow’ che in inverno tra Linguaglossa e Nicolosi si diverte a carezzare la neve facendo snowboard. I loro nomi sembrano presi da un fumetto del Gruppo TNT: Angelo Little Stone, Luca Basley, Solingo, Chucky, Big Lips e Saro Bear.
Per sciare sulla cenere dell’Etna il versante preferito è quello di Linguaglossa. Arrivare in cima è la vera prova di forza. “Ciascuno di noi – afferma Angelo Little Stone – carica sulle proprie spalle lo zaino pieno di ogni vettovaglia e cominciamo ad arrampicarci. Si parte la mattina alle 6.30 da quota 1800 metri. Per arrivare a 2700 metri impieghiamo 5 ore. Ma una volta lassù, tutto diventa uno spettacolo della natura. La Valle del Bove, ogni volta, mi mette un timore incredibile per la grandiosità dello scenario”.
La discesa libera con la tavola di ‘sandboard’ dura complessivamente una ventina di minuti. Il percorso, ogni volta, è adrenalina pura. Per darvi un’idea abbiamo chiesto ai giovani sciatori ‘cenerentoli’ di filmare una discesa, piazzando una Go Pro sul casco protettivo. Il filmato mozzafiato potete vederlo qui sotto.
La discesa è a più riprese, a differenza della sciata tradizionale dove il tappeto di neve uniforma tutte le superfici. Si raggiunge una velocità di circa 50 km/h, a differenza della neve dove – se si vuole – ogni sciatore può ‘volare’ anche a 100 km/h. Caschi protettivi e attrezzature di sicurezza sono la regola per il gruppo di sciatori.
Le noti dolenti riguardano la difficoltà nel raggiungere la vetta non potendo utilizzare gli impianti di risalita. Sciare sulla cenere, infatti, non è consentito e – va da sé – per arrivare in cima si deve fare tutto da soli. L’altro ‘guaio’ inevitabile è che una discesa sulla cenere – ne basta una soltanto – distrugge per sempre la tavola da ‘snowboard’.
“Utilizziamo quelle vecchie, ovviamente – spiega Angelo Little Stone – perché una tavola nuova da sci costa dai 5 ai 700 euro. Si può immaginare cosa vuol dire scendere sulla cenere, con pezzi di sciara viva e sollecitazioni continue del terreno. Una discesa, una tavola è la regola. Ma il divertimento e l’emozione che regala tutto ciò valgono il sacrificio”.