Nuovo ricorso della Roberto Abate S.p.A. finalizzato al via libera, da parte del Tribunale, al via libera all’accordo di ristrutturazione del debito. La sezione fallimentare del Tribunale etneo, come si ricorderà, ha bocciato il 16 luglio scorso l’accordo giudicando tardiva – ben 16 giorni dopo – la pubblicazione del ‘piano’ nel registro delle imprese. Il nuovo ricorso, informa il comunicato che qui sotto pubblichiamo integralmente – contiene una serie di adempimenti di cui i giudici non potranno non tenere conto: dalla transazione previdenziale con l’Inps per complessivi 5 milioni di euro, transazione perfezionata il 18 luglio scorso, agli accordi con il 90% dei creditori. A tutto questo – spiegano i responsabili della società – si aggiunga la cessione dei punti vendita sparsi nel territorio siciliano e la dismissione graduale del patrimonio immobiliare.
Dopo la corsa contro il tempo degli esperti del Gruppo Abate – la società Pirola Corporate Finance di Milano – per scongiurare il fallimento (il 17 settembre di quest’anno è fissata un’udienza) la parola passa adesso ai giudici del Tribunale che dovranno valutare la nuova proposta del Gruppo Abate alla luce delle variazioni apportate.
Ecco il testo integrale del comunicato della Roberto Abate S.p.A. in liquidazione:
Roberto Abate S.p.A. in liquidazione (“Roberto Abate” o la Società”) comunica di aver provveduto, in data odierna (23 luglio, ndr.), a depositare presso il Tribunale di Catania e ad iscrivere nel competente Registro delle Imprese un nuovo ricorso per l’omologazione dell’accordo di ristrutturazione dei debiti ex art. 182 bis L.F., unitamente al piano e a tutta la documentazione richiesta dalla normativa vigente.
Relativamente agli accordi raggiunti con i creditori, il 18 luglio u.s. è stata sottoscritta la transazione previdenziale ex art. 182-ter L.F. con l’INPS – Direzione Provinciale di Catania, per un controvalore di circa Euro 5 milioni. Tale importante atto si va ad aggiungere ai numerosi accordi perfezionati con la quasi totalità dei creditori societari (Banche, altre Istituzioni Finanziarie, Fornitori, Agenzia delle Entrate, etc.), portando così la percentuale complessiva di adesioni al 90% circa.
La Società rimane ora in attesa delle determinazioni che verranno assunte dal Tribunale di Catania, rimanendo come sempre disponibile a fornire tutti gli eventuali dettagli o chiarimenti che dovessero essere richiesti.
Si ricorda, infine, che il piano presentato dalla Roberto Abate, che prevede il ricollocamento della quasi totalità del personale dipendente, assume il soddisfo del ceto creditorio sia attraverso l’integrale cessione dell’attività commerciale della Società, sostanzialmente già avvenuta con relativa valorizzazione dell’avviamento riconosciuto dalle controparti, sia tramite la dismissione progressiva del patrimonio immobiliare di proprietà.