Verrà ad abitare ad Adrano, nella canonica della parrocchia di San Pietro. E’ già operativo e voglioso di farsi conoscere, Don Antonino Portale il nuovo rettore dell’Oratorio del Rosario di Adrano. Venerdì scorso, dopo avere appreso a sorpresa – due giorni prima – della nomina dall’Arcivescovo di Gristina – è stato presentato ufficialmente da Padre Nino La Manna, il suo predecessore.
Oggi, il prete 33enne originario di Maletto, è ad Adrano per concelebrare la messa delle 10.00 assieme a Don Pietro Strano (sarà suo vicario parrocchiale) e Padre La Manna.
Con un carico di umiltà che farà di sicuro breccia nel cuore dei giovani Rosariani, il nuovo Rettore chiarisce subito una cosa: “Con Padre Nino abbiamo in comune solo il nome. Lui è una grande persona che in questi 18 anni ha fatto un lavoro straordinario”.
Padre Portale continuerà a mantenere l’incarico di direttore della Pastorale giovanile diocesana che ricopre dall’ottobre del 2017. Dopo la presentazione e l’ufficializzazione del suo nome non si terrà un vero e proprio rito di insediamento.
Il nuovo Rettore del Rosario conosce già la comunità che si appresta a guidare.
“La conosco da ragazzino – afferma – perché il Rosario veniva a fare i campi nella casa parrocchiale di Maletto, il mio paese. La buonanima del mio parroco mi portava con sé e lì ho conosciuto Padre Nino. E poi da quando sono Direttore, Padre Nino mi ha sempre coinvolto in tante iniziative del Rosario”.
La giovane età e l’esperienza maturata nella direzione della Pastorale accanto ai giovani della diocesi hanno insegnato al nuovo Rettore del Rosario che ciascun giovane vuole rendere attivi in propri sogni e i propri desideri: “Amano essere guidati – sottolinea – verso ciò che loro desiderano, coinvolti soprattutto nelle catechesi e negli incontri di preghiera. Non è vero che i giovani non pensano, a volte vogliono essere provocati. Quando un adulto gli fa capire che questo è possibile si comincia a fare un buon lavoro”.
Ai ragazzi del Rosario presenta subito le proprie credenziali spirituali:
“Ciò che mi impegno a fare – dice – è lavorare con amore e semplicità con i ragazzi. Mi impegnerò con tutto me stesso: come San Pietro al paralitico, ai ragazzi del Rosario dico che quello che ho ve lo consegno”.