E meno male che c’è la satira. Di fronte al perdurante silenzio del sindaco di Adrano D’Agate, i social la buttano sul ridere ma si capisce che si sono rotti i ‘cabbasisi’ del mortorio che è diventata la città di Adrano. Nel manifesto-burla, il calendario estivo – ricalcato su una impostazione grafica delle passate amministrazioni – viene denominato ‘R…Estate…vene a casa (ca è megghiu). Un chiaro riferimento allo slogan “R…Estate sotto il Vulcano” che – sotto l’amministrazione Mancuso – promosse per anni spettacoli di elevatissimo spessore.
Dal 25 luglio all’11 agosto, gli appuntamenti in cartellone della finta rassegna prevedono “caldo e desolazione”, “fame e disperazione”, “depressione e afa”, “rovina e squallore” e “pessimismo e tristezza”.
E pensare che in questi giorni l’amministrazione sta lavorando ad un programma estivo ‘minimo’ per le festività di San Nicolò.
Ma è il giudizio complessivo sull’operato dell’amministrazione, non legato soltanto all’assenza di eventi culturali e di spettacolo, a provocare la satira e anche la rabbia dei cittadini.
E il brutto è che quasi a marcare una distanza siderale tra cittadini e Palazzo, il sindaco non ha mai aperto bocca per spiegare le ragioni di un immobilismo che sta soffocando la città.