I Sammartiniani di Adrano si riorganizzano e partono all’attacco.
Il coordinatore di Adrano 2.0, Salvo Monciino, annuncia un nuovo assetto all’interno del coordinamento del gruppo che vanta una rappresentanza in consiglio comunale (Luigi Cancelliere, l’altro consigliere – Agatino Perni – sin dall’avvio della consiliatura si è sempre mosso per conto proprio). E’ un rinnovamento con tre innesti ‘rosa’ rappresentati da Maria Grazia Ciadamidaro, Lucia Ciletta e Melita Saitta. Alla tolda di comando entra a far parte anche l’ex candidato sindaco del Pd Pino Lo Re assieme a Enrico Bulla. Il nuovo organigramma è finalizzato a varare una nuova fase politica: “Il vuoto amministrativo è palpabile, – si legge in una nota di Adrano 2.0 – e non possiamo pensare che sia solo responsabilità di un sindaco (che ha grandissime responsabilità in merito). Dove manca la politica con la ‘P’ maiuscola i risultati sono disastrosi e questa amministrazione – così come la stragrande maggioranza della politica di Adrano – dimostra di non avere visione né forse interesse per le sorti di questo territorio”.
l giudizio impietoso nei confronti del sindaco D’Agate spinge il coordinatore di Adrano 2.0 Salvo Monciino a chiedere al primo cittadino – di fronte a uno stallo mortale dell’amministrazione – un ‘plateale gesto d’amore’ e cioè le dimissioni per far ripartire la città.
Il Corriere Etneo lo ha intervistato:
Sul piano politico, qual è la prima cosa che chiederete all’amministrazione?
Chiarezza! Adrano vive un momento storico complicato, a tratti desolante. Urge una visione politica di ampio respiro, un orizzonte politico chiaro. Questa amministrazione sta dimostrando inefficienza ed inefficacia, e a mio parere questo accade quando manca la politica.Ad Adrano ancora una volta sembra regnare l’anarchia burocratica. Questa confusione non permette di avere un’ agenda politica. Ecco, vorremmo comprendere qual è l’agenda politica di questa amministrazione. Noi abbiamo la nostra idea di priorità per la città.Bisogna inoltre ricordare che questa inconsistenza politica si percepisce anche all’esterno, ponendo Adrano fuori dai giochi per i prossimi cambi di vertice nelle partecipate e consorzi vari. Tutto ciò è inaccettabile
Lo stallo politico-amministrativo in atto come può essere superato? E’ ipotizzabile – da parte vostra e anche da parte di altre forze d’opposizione – un sostegno al sindaco D’Agate su alcune priorità in favore della città?
Come già detto siamo tutti in attesa di conoscere, ad oltre un anno dalle elezioni, le priorità di questa amministrazione.I cittadini quando scelgono chi mandare in maggioranza chiedono alle opposizioni di vigilare e intervenire negli interessi della comunità. Dev’essere priorità per tutte le forze politiche aver a cuore le sorti della città chiunque governi. Ma quando questo non è possibile, le forze politiche, con altrettanto senso di responsabilità, devono prenderne atto e decidere se è il caso di azzerare tutto con le dimissioni invece di bivaccare per anni a spese dei contribuenti, e non mi riferisco di certo solo agli emolumenti, il costo più alto e devastante è quello del nulla per una comunità.
Del bailamme giudiziario che ha investito alcuni consiglieri d’opposizione che giudizio ne date?
E’ una triste e dolorosa vicenda. Auguro ai due consiglieri di dimostrare nelle sedi opportune che non ci sia nulla di penalmente rilevante, ma non possiamo di certo fingere che quelle intercettazioni non esistono. Fa male leggere che chi occupa le istituzioni abbia questa idea della politica e della democrazia. Ma la politica deve essere risoluta ed avere la capacità di prevenire e arginare queste tematiche. L’azzardo morale in questi casi non è accettabile, bisogna che la politica si interroghi e prenda posizione.
Di fronte all’incapacità dei singoli e della politica di chiarire il campo, il primo cittadino ha il dovere di intervenire. E se la situazione continua a mantenersi in palese stallo etico-morale, il sindaco può dimettersi per azzerare tutto. Forse sarebbe davvero il più plateale gesto d’amore nei confronti di questa comunità che merita di ripartire.