Vi ricordate di Eurelios, la centrale solare in territorio di Adrano inaugurata in pompa magna nel lontano 1981 dall’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini (sindaco della città era Nicola Di Guardia)?
Eurelios è stata la prima centrale solare a concentrazione del mondo e anche il primo impianto a immettere in rete energia elettrica prodotta del sole, nel lontano 1981. La storica SolarOne, costruita nel deserto del Mojave, in California, con una tecnologia analoga, fu operativa dal 1982.
IL CORRIERE ETNEO PROPONE UN FILMATO D’EPOCA REALIZZATO PER PROMUOVERE IL SITO E LA SPERIMENTAZIONE IN ESSO REALIZZATA.
Eurelios fu realizzata ad Adrano perché ritenuto il sito più assolato d’Europa. Non a caso a Priolo, poco più a sud nel Siracusano, è stata costruita anche la seconda centrale solare a concentrazione d’Italia.
Le sperimentazioni terminano nel 1985 e l’Enel pubblica i risultati sei anni dopo, nel 1991. La conclusione non lascia spazio all’ottimismo: “gli impianti solari del tipo a torre e a campo specchi non daranno luogo ad applicazioni industriali di qualche rilievo, Eurelios era evidentemente un’attività pionieristica. Produceva tanta energia quanta ne consumava”. Da un punto di vista della redditività economica fu un flop. In questi decenni la ricerca italiana sul solare a concentrazione è stata abbandonata, mentre nel resto del mondo la sperimentazione non si è mai arrestata.
A quel tempo lo sfruttamento delle fonti rinnovabili era ancora nella culla, ma lo studio del fotovoltaico era stato rilanciato dalle esplorazioni spaziali, che portavano in orbita satelliti alimentati da batterie solari. Per il solare a concentrazione, il fautore della svolta fu Giovanni Francia, che aveva già cominciato prime sperimentazioni di concentratori Fresnel negli anni Sessanta e aveva contribuito alla realizzazione dell’impianto pilota del Georgia Technology Institute, il primo solare a concentrazione sperimentale degli Usa.
Nel 1978, dopo la crisi petrolifera, che aveva risvegliato l’interesse di tutti i Paesi industrializzati verso le rinnovabili, Enel sottoscrisse un accordo europeo per realizzare una centrale solare, che venne progettata seguendo le intuizioni di Francia: una distesa di specchi muniti di sensori, che li orientavano costantemente verso la torre centrale di 50 metri, alla cui sommità c’era una caldaia che produceva vapore a 510 °C.
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