Mettere in evidenza il dono della successione apostolica e ricordare la ricca storia della diocesi lametina saranno alcuni degli elementi che contraddistingueranno la celebrazione dell’ordinazione episcopale di monsignor Giuseppe Schillaci, il prossimo 6 luglio.
Sul palco della celebrazione, allestito di fronte la Cattedrale, verrà collocata una grande Croce, alta quasi quattro metri, opera lignea proveniente dalla Chiesa di S. Tommaso d’Aquino. Poi la statua della Madonna del Rosario, proveniente dall’antica Cattedrale di Martirano, opera secondo la tradizione prodigiosamente sopravvissuta al terremoto. Una scelta che vuole richiamare il legame con l’antica diocesi di Martirano, attualmente sede vescovile titolare, il cui titolare è l’arcivescovo Piero Marini, già maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie. Il calice sarà quello donato da Papa Benedetto XVI. L’arcivescovo di Catania, monsignor Salvatore Gristina, utilizzerà il pastorale di monsignor Perrone, vescovo di Nicastro, che mise a disposizione la propria eredità personale per la ricostruzione della città dopo il terremoto del 1638.
Dopo i riti esplicativi della celebrazione, avrà luogo la “presa di possesso”: la Cattedra sarà la Cattedra lignea del vescovo emerito Vincenzo Rimedio.
Previsto tra la sera del 5 e la mattina del 6 luglio, l’arrivo di sedici pullman da Catania per la celebrazione.
Oggi 4 luglio, in tutte le parrocchie della diocesi, sarà celebrata la messa per il vescovo e una veglia di preghiera, per affidare al Signore il ministero episcopale di monsignor Schillaci e ricordare l’anniversario della sua ordinazione sacerdotale, avvenuta il 4 luglio 1987. In Cattedrale alle 21 veglia di preghiera per tutte le comunità della vicaria dei Santi Pietro e Paolo.