Fatta eccezione per il deputato regionale Gaetano Galvagno (FdI) e l’avv. Maria Grazia Pannitteri (Partito democratico) – due fronti opposti – nessuno ha condannato oppure espresso la propria opinione su quanto avvenuto ieri alla conferenza stampa dell’Archeoclub (la richiesta di ‘autorizzazione’ avanzata dal Comandante dei Vigili urbani agli organizzatori della conferenza stampa).
Un silenzio che, a Paternò, è la regola adottata da quasi tutti ma è anche la ‘cornice’ dentro la quale va inserito il declino della città. Ormai il dibattito composito a più voci è roba d’altri tempi, a Paternò rischia di farsi strada la considerazione che “la migliore parola è quella che non si dice”, scelta aberrante per una comunità civile e democratica. Sono gli “assenti sempre” ad essere in numero superiore, maggioranza silenziosa.
A pochi altri il compito di parlare, distinguere e condannare se necessario. Senza alcun partito preso, come fa il Corriere Etneo. Ma la vita di una comunità è cosa diversa da un tavolo ristretto a pochi ‘attori’. La democrazia si nutre di ragionamenti che hanno bisogno di idee scritte e parlate. Se il silenzio vince, la democrazia perde. Ci vuole così tanto a capirlo!