“Se con tutte le uova che ha in mano, il sindaco D’Agate non riesce a fare una frittata, allora vuol proprio dire che non è adatto al ruolo”.
Un esponente politico adranita riassume con un esempio ‘ruspante’ la situazione che di qui a poco il primo cittadino adranita dovrà affrontare all’Acoset, dove tra breve si deve eleggere il presidente.
Il Comune di Adrano con il 18,37% detiene la quota maggiore (le uova di cui sopra) e con un ‘socio’ in cordata dello stesso peso può determinare l’elezione del massimo rappresentante che gestisce i servizi idrici nel territorio.
Gli ‘attori’ della politica catanese, da settimane ormai hanno tirato fuori l’abaco per verificare e contare minuziosamente il peso delle proprie quote. Diciamo subito che un altro Comune, quello di Belpasso, ha una quota significativa – il 15,75% – che già in passato, quando è stata aggiunta alla percentuale di Adrano, ha prodotto buoni risultati.
Smaniano per avere un proprio uomo al comando dell’Acoset i deputati Sammartino e Barbagallo, entrambi del Partito democratico. Il primo ha dalla sua le quote di Mascalucia, S. Agata li Battiati, San Gregorio, Tremestieri Etneo e Valverde per un totale che supera il 17%.
Barbagallo staziona sulla stessa percentuale grazie ai favori di Pedara, Ragalna, S. M. di Licodia, S. Pietro Clarenza e Viagrande.
Il Centrodestra detiene un pacchetto del 15% con Aci Bonaccorsi Catania (S. G. Galermo), Gravina di Catania e Nicolosi. Fuori gioco – a quanto pare – gli esponenti politici locali Mancuso e Bulla.
Se il sindaco di Adrano tirerà fuori una capacità negoziale che finora non ha dimostrato di possedere, può giocarsela sul doppio fronte interno ed esterno alla sua amministrazione. Un accordo con gli esponenti politici citati potrebbe tradursi, infatti, in una cura ricostituente per la propria amministrazione, con un innesto di nuovi consiglieri, se il sindaco di Adrano dovesse decidere di ‘puntare’ la quota Acoset su un candidato politicamente sostenuto.
Circolano dei nomi – quelli di Diego Di Gloria e Giuseppe Currao – per le ipotesi interne che hanno scarse ‘chance’ di successo ( da soli, con il 18%, non si apre nessuna porta).
Suona strana l’ora della prossima convocazione dell’Acoset con all’ordine del giorno l’approvazione del Bilancio: ore 22.00 del 28 giugno. Un’ora tarda, che a qualcuno potrebbe tornare utile per un blitz in piena regola. In tanti sperano in un rinvio a settembre.
Per il sindaco di Adrano che fin qui ha fatto vanto della sua tecnica di “decidere di non decidere” si tratta adesso di attivare i contatti per mettere in atto un tentativo che potrebbe salvare capra e cavoli della sua recente e infruttuosa esperienza amministrativa. E se, con tutte le uova che si ritrova in mano, non sarà capace di tirare fuori una frittata, precluderà a se stesso il cammino prossimo venturo. A pensarci bene, una frittata amara tutta per sé.