Caduta l’aggravante della mafia, il consigliere comunale di Adrano Floresta non intende autosospendersi, ne’ tantomeno dimettersi. Floresta, indagato dalla Procura in un’inchiesta sul voto di scambio assieme alla consigliera Ingrassia e altre 12 persone, risponde alla richiesta fattagli dal presidente del Consiglio comunale di Adrano, Di Primo. Ecco il testo della sua nota:
“Gentile Presidente Di Primo, essendo caduta l’accusa di mafia non ha più senso autosospendersi. Lo avrei fatto in caso contrario per non inficiare i lavori del consiglio e non mettere a ”rischio scioglimento” il Consiglio comunale stesso. Ho anche verificato con il mio legale il carteggio sulla questione di “corruzione” da mio avviso non c’è nulla di rilevante. Autosospendersi dunque per correre il rischio di avere ragione tra 3 anni sarebbe comunque una sconfitta. Ricordo a tutti che ancora non c’è neanche il rinvio a giudizio. Quindi mi assumo tutte le responsabilità di una vicenda che adesso ha carattere individuale. Lei è libero di agire e di prendere le posizioni che reputerà più opportune, io di conseguenza, prenderò le mie”.