“L’Anas arranca ma questa opera deve essere fatta”. Sul raddoppio da Paternò ad Adrano della SS. 284 l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone va giù duro contro la società e non nasconde certo il timore che il “burosauro” possa fare slittare di decenni l’opera.
L’argomento è stato ieri al centro di un incontro organizzato a Palazzo Bianchi di Adrano dal Comitato Pro Raddoppio presieduto dal prof. Benedetto Torrisi. Presenti molti esponenti politici – oltre a Falcone gli on. Bulla, Ciancio, D’Asero, Galvagno, Papale, Zitelli, Firrarello – assieme ai sindaci di Adrano, Biancavilla, Paternò, Ragalna e Maletto. In diretta telefonica l’on. Luciano Cantone.
Assente l’Anas che ha però inviato al Comitato una nota firmata dal responsabile Anas Sicilia, ing. Mele: “Attualmente la Direzione Progettazione e Realizzazione Lavori di Anas ha avviato le attività di progettazione definitiva. Nel corso dello sviluppo di tale fase progettuale si valuterà la possibilità di estendere la sezione a doppia carreggiata fino a sud di Adrano, alla luce delle ultime indicazioni e istanze del territorio.”
Il Comitato ha preannunciato la presentazione di una interrogazione parlamentare.
Per la prossima settimana, l’assessore Falcone ha preannunciato la firma di un nuovo accordo con i vertici dell’Anas. A far da garante sarà il Ministero delle Infrastrutture.
“L’Anas – ha sottolineato Falcone – rischia di far fare brutta figura al ministro Toninelli. Se i cittadini sapessero, proverebbero disgusto”.
Secondo l’assessore regionale, c’è da sperare – in sostanza – che la burocrazia non faccia slittare troppo i tempi di una già intricata vicenda.
“L’inizio dei lavori per il raddoppio – ha detto Falcone – potrebbe essere fissato per il 2022, ma c’è il rischio – se succede qualcosa – che slitti tutto al 2032”.
“Dall’assemblea di ieri – commenta il prof. Benedetto Torrisi, presidente del Comitato – emerge una forte preoccupazione sui mancati risultati fin qui conseguiti. Dai presenti è emersa netta la necessità di adottare tutti gli strumenti legislativi utili affinché si possano richiedere tempi brevi e nel contempo, qualora ciò non dovesse succedere, avere la possibilità di richiedere risarcimenti per il mancato rispetto dei tempi”.