di Massimo Iannicelli
La scelta da parte di Mons. Giuseppe Schillaci, Vescovo Eletto di Lamezia Terme, di farsi consacrare in città, rappresenta il secondo caso nella ultracentenaria storia della Diocesi di Nicastro. L’unico Vescovo ad aver preso questa decisione è stato l’attuale Vescovo Emerito di Lamezia, Mons. Vincenzo Rimedio che il 28 ottobre del 1982 si fece consacrare Capo della Chiesa lametina nella Cattedrale di Nicastro dei SS. Pietro e Paolo per imposizioni delle mani di Mons. Domenico Cortese, all’epoca Vescovo della Diocesi di Mileto, da dove il novello presule proveniva.
Storicamente tutti gli altri Vescovi Eletti di Nicastro (che dal settembre del 1986 ha cambiato denominazione in Diocesi di Lamezia Terme) sono stati sempre consacrati fuori dalla diocesi.
In verità la Cattedrale di Nicastro ha visto consacrare un altro Vescovo, ovvero Mons. Eugenio Giambro il 25 giugno del 1911, ma in quella circostanza il presule interessato era stato designato Vescovo di Sàrsina, in provincia di Forlì – Cesena. A consacrarlo fu proprio il Vescovo di Nicastro, Mons. Giovanni Régine che nel dicembre del 1915 lasciò la diocesi nicastrese per essere trasferito all’Arcidiocesi di Trani e Andria. Fu così che Mons. Giambro (il Vescovo più longevo nella storia della Diocesi) venne trasferito da Sàrsina a Nicastro dove rimase al governo ininterrottamente per trentotto anni e nove mesi.
Mons. Schillaci, dunque, a breve condividerà assieme a Mons. Rimedio questo singolare primato, che sottolinea il personale attaccamento alla Chiesa particolare alla quale i rispettivi Pontefici li hanno destinati: ovvero San Giovanni Paolo II nel primo caso, e l’attuale Papa Francesco nel secondo.
Oltre alla data di consacrazione, si attende di conoscere anche il nome del consacratore e dei due co-consacratori, i quali per Diritto canonico devono essere Vescovi.