Addio Forza Italia, prossima destinazione Lega o Fratelli d’Italia.
Il sindaco di Catania Pogliese e il vice-coordinatore regionale Basilio Catanoso sbattono la porta e lasciano il partito di Berlusconi che per tanti anni è stata la loro casa politica. I due esponenti politici hanno ritenuto intollerabile l’umiliazione subita per mano del coordinatore regionale Gianfranco Miccichè di escludere un catanese, Giovanni La Via – il figliol prodigo dell’Ncd di Alfano – dalle candidature delle elezioni europee. Non lascia Forza Italia, invece, l’assessore forzista Marco Falcone, che appartiene alla stessa area politica dei due.
“La decisione di impedire che il territorio metropolitano di Catania avesse una rappresentanza nella lista di Forza Italia alle Europee, – ha scritto ieri sera Pogliese – rappresenta l’ennesima conferma dell’inadeguatezza della guida politica del partito in Sicilia”.
“E’ ormai evidente – ha aggiunto – che troppe cose ci dividono da Miccichè e dalle sue estemporanee sortite. Solo per citarne alcune: le incoerenti prese di posizione sull’immigrazione sostenute insieme a Laura Boldrini e a braccetto coi centri sociali; la conduzione di una battaglia di retroguardia a tutela dei vitalizi; l’ostentata insensibilità nel ruolo di presidente dell’Ars per i problemi economico finanziari del comune di Catania, nonostante una trasversale convergenza; per non parlare della sua divisiva candidatura alle regionali del 2012, che causò la sconfitta del centrodestra e la vittoria di Crocetta”.
Anche Basilio Catanoso indica Miccichè come la ‘kryptonite’ del partito.
“Come avevo già capito ad inizio marzo, – si legge nel comunicato d’addio diffuso ieri sera – quando ho comunicato che non vi erano le condizioni per una mia candidatura in Forza Italia alle Europee, oggi ribadisco che quella mia scelta si e’ rivelata lungimirante: FI non e’ piu’ in grado di esprimere una linea politica chiara, sicura, in linea con il mio, il nostro percorso e coerente con la linea politica che contribui’ nel 2008 alla costituzione del PdL, il soggetto nato dalla fusione di Fi, di An e delle altre energie che sognavano una grande forza del centrodestra italiano”.
Come dicevamo, Marco Falcone resta dentro Forza Italia. Ieri, mentre i suoi colleghi di partito Pogliese e Catanoso prendevano congedo da una lunga esperienza politica, l’assessore regionale alle Infrastrutture invitava a restare uniti: “Noi abbiamo il dovere di costruire questo soggetto politico, interpretando il nuovo sentire comune del Paese, e possiamo farlo solo dall’interno, magari ripartendo da una dialettica sostenuta. Ecco perché, pur comprendendo l’amarezza del mio amico Salvo Pogliese, punto di riferimento di una significativa area politica, al contempo però dico: sforziamoci di trovare le ragioni dello stare insieme”.
Che faranno Pogliese e Catanoso dopo la rottura definitiva?
Nel comunicato d’addio di Catanoso c’è già una mezza risposta. Tanto per cominciare, non ci si posta dal campo d’azione che è l’area di centrodestra: “Spinto anche da tanti amici che condividono questo pensiero, – ha scritto Catanoso – rimaniamo nell’agone politico: abbiamo coerentemente voluto evitare decisioni affrettate, per far comprendere le motivazioni profonde della scelta e per dimostrare che la nostra prima preoccupazione non e’ certo quella di rivendicare posizioni ma piuttosto di dare voce alle idee per cui ci siamo sempre battuti. Una pausa di riflessione, quindi, per contribuire, da Destra, alla costruzione di una nuova coalizione di Centrodestra: unita, riconoscibile, chiara, che sappia interpretare i desideri e tutelare i diritti e gli interessi degli italiani e della nostra terra”.
Destinazione Fratelli d’Italia, quindi, oppure Lega. In entrambi i partiti li attendono a braccia aperte.