Lupi solitari pronti al martirio, in Siria oppure con una azione suicida contro i “miscredenti”.
Per questo la Procura della Repubblica di Palermo ha disposto il fermo di indiziato di delitto del palermitano Giuseppe Frittitta, detto Yusuf, 24 anni, di Aspra (Palermo) e il marocchino Ossama Ghafir, 18 anni, residente a Cerano (Novara).
Le accuse mosse dal procuratore aggiunto Marzia Sabella e dal sostituto Calogero Ferrara sono: Istigazione a delinquere con finalità di terrorismo e concorso nel reato di addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale.
Frittitta – si è radicalizzato – in Sicilia, frequentando prima la moschea di Villabate ma soprattutto via web, attraverso lo scambio di messaggi e chat prima su Facebook, poi anche su WhatsApp e Instagram. Le indagini – seguite dalla Digos di Palermo, coordinata da Paolo Digiannantonio – prendono il via nel 2016 e sono proseguite fino a febbraio scorso.
“Vorrei accarezzare le loro gole con quello” – quello è un coltello lungo 26 centimentri – dice Giuseppe Frittitta che di mestiere fa l’autista di camion autoarticolati per una impresa di Brescia, dove si era trasferito e dove è stato arrestato stanotte. L’uomo che veniva fortemente istigato dal giovane marocchino viaggiava portando a bordo del suo mezzo anche !suo compare di 26 centimetri”. Il timore – forte – è il rischio di un gesto dimostrativo, eclatante, anche utilizzando il camion, raggiungendo il martirio. Una ipotesi che prendeva sempre piu’ corpo – secondo inquirenti ed investigatori – quando avviene la sconfitta di Daesh e si allontana, per entrambi, il loro progetto di andare a combattere per il Califfato di Al Baghdadi. Frittitta nel suo percorso di radicalizzazione aveva litigato con i genitori e domenica scorsa si era sposato con una donna di religione islamica. Ha fatto crescere una folta barba nera e postava foto e simboli di Daesh.