Paternò, donna in depressione vola a Zurigo per suicidio assistito: familiari chiedono il corpo

Una donna paternese è volata a Zurigo per sottoporsi all’eutanasia assistita. In una clinica svizzera della ‘dolce morte’, la donna ha messo fine ai propri giorni, tormentata dal ‘male oscuro’ della depressione e non da una malattia grave. Lo racconta oggi il quotidiano La Sicilia, in un articolo a firma di Mary Sottile.
A fare scoprire ai familiari ciò che la donna aveva fatto è stato l’incontro casuale di Maria (nome di fantasia) con un amico all’aeroporto di Catania. Quest’ultimo, dopo avere parlato con lei e ignaro di tutto il resto, invia un messaggio alla sorella della donna per esprimere la gioia di avere rivisto la congiunta. Ma i familiari non sanno niente della partenza di Maria, soprattutto non sanno che la donna sta andando a Zurigo per farla finita. La madre, la sorella e i fratelli volano in Svizzera alla ricerca di Maria. La raggiungono al telefono: è irremovibile, ormai ha deciso di farla finita. Nessuno riesce a farla desistere dal suo intento. Lo ‘sprofondo’ dell’anima era insorto dopo una malattia e dopo una serie di accadimenti che avevano turbato la donna. Tutto ciò l’ha indotta a prendere una decisione esgrema fuori dall’Italia, dove la legge vieta il suicidio assistito.
Dalla clinica svizzera hanno informato i familiari che la donna era morta e che aveva firmato la richiesta di essere cremata. La cremazione non è ancora avvenuta. Ora la battaglia è per riavere il corpo della donna.

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