Ci sono ricette capaci di appassionarci anche fuori dal piatto. La Carbonara è il caso più eclatante, tanto da meritarsi una giornata tutta sua. Torna oggi il #CarbonaraDay, l’evento voluto dai pastai italiani di Unione Italiana Food (già Aidepi), e IPO (International Pasta Organisation) che unisce appassionati e buongustai di tutto il mondo nel segno del piatto di pasta più amato e dibattuto. Anche nel 2019 il #CarbonaraDay si candida a evento social dell’anno: l’anno scorso è stata coinvolta una piazza virtuale di quasi 270 milioni di persone, con ben 14mila contenuti pubblicati con l’hashtag #CarbonaraDay. Numeri tre volte superiori rispetto alla prima edizione del 2017. Motivo in più per approfondire ulteriormente l’argomento: il dibattito si apre oggi basterà seguire gli hashtag #CarbonaraDay e #CarbonaraChallenge per partecipare ad un evento virtuale che vedrà blogger, food influencer, giornalisti e chef condividere opinioni, foto e consigli su Twitter, facebook e Instagram a proposito di questo piatto e, più in generale, sul rapporto tra tradizione e contaminazione in cucina. Se da piatto della tradizione la Carbonara è diventato cool e di tendenza nelle cucine e sui social media, è anche grazie alla passione che le nuove generazioni nutrono per questo piatto. Una ricerca realizzata da Doxa per i pastai italiani rivela che la Carbonara è la ricetta del cuore dei 15-35enni (assieme alla pasta al forno)[i]. E secondo l’Osservatorio Just Eat, app leader per ordinare online pranzo e cena a domicilio in tutta Italia e nel mondo, è anche la pasta più richiesta del 2018 nel food delivery[ii], con quasi 6mila kg consegnati a domicilio e i Millennials che si confermano la fascia d’età più propensa a ordinare piatti pronti da casa. E’ idealmente a loro che si rivolge l’edizione 2019 del #CarbonaraDay per dare nuova linfa al dibattito.
Quando gli under 35 parlano di Carbonara (o condividono sui social i loro risultati in cucina), la ricetta tradizionale che prevede solo 5 ingredienti per condire la pasta (guanciale, pecorino, uovo, sale e pepe) è solo il punto di partenza. Le rivisitazioni (guanciale o pancetta, aglio sì o no, tuorlo o uovo intero, parmigiano o pecorino, etc.), arrivano da gusti personali, abitudini familiari. E, sempre più spesso, l’ispirazione arriva online. Ad oggi oltre 1 milione sono i contenuti su Instagram dell’hashtag #Carbonara. Un’analisi realizzata da Unione Italiana Food rivela che la Carbonara risulta il laboratorio della pasta che intercetta nuovi stili di vita alimentare e modalità di consumo, tra rielaborazioni e improvvisazioni dell’ultimo minuto e ingredienti nuovi e non convenzionali. Sempre più spesso la Carbonara “fotografata” su Instagram si presenta con un formato di pasta alternativo al classico spaghetto (che resta comunque il più gettonato). Tra gli altri, piace la pasta corta, con rigatoni, mezze maniche e fusilli su tutti. E la voglia di Carbonara si incrocia sempre più anche con la pasta integrale, che aggiunge al piatto il benessere delle fibre e un sapore più complesso con note di bosco e legno. A proposito di versioni alternative, vanno forte sui social anche le versioni di Carbonara vegetariana, con zucchine, carciofi, zucca, e funghi al posto del guanciale, o di pesce (di mare e lago), più delicata e profumata. C’è quella “Royal”, al tartufo, e quella antispreco, dove la pasta è preparata con cottura indiretta per risparmiare acqua e energia o gli spaghetti sono quelli del giorno prima, ma in sformato. E in rete si trovano anche i consigli per la Carbonara Light: solo 1 tuorlo per 2 persone, guanciale sgrassato al microonde, curcuma da aggiungere al pepe.
Da un estremo all’altro, c’è chi fa di necessità virtù con la Carbonara svuotafrigo, utilizzando ingredienti sostitutivi del territorio (pancetta, speck o ‘nduja al posto del guanciale, parmigiano al posto del pecorino) perché “non ha avuto tempo di fare la spesa” o, più semplicemente “aveva voglia di Carbonara” anche se non aveva tutto il necessario “ortodosso” in dispensa. E chi invece mostra il suo amore per la tradizione postando non il piatto finito, ma veri e propri still life di costosi ingredienti pregiati e di nicchia, acquistati direttamente dal produttore o dal contadino. L’ultima frontiera è, forse, l’Essenza di Carbonara: un piatto-concetto che della Carbonara mantiene gli elementi visivi e gustativi, e cioè cremosità, sapidità e croccantezza, ma realizzato con ingredienti totalmente diversi: un esempio è la Carbonara con una ricetta a base di pasta integrale, crema di pomodorini gialli e Tempeh. O, come hanno pensato alcuni chef, destrutturata e ricomposta per diverse occasioni di consumo. Come il Supplì di Spaghetti alla Carbonara pensato da Gabriele Bonci, o la Carbonara Spalmabile firmata da Elio Sironi. E anche quando la Carbonara si prepara secondo tradizione, ci si concede diverse deroghe: il risultato è lo stesso, ma si raggiunge in modi diversi, grazie a tutorial online o trucchi di famiglia. Per la cremosità dell’uovo è meglio una cottura a bagnomaria sopra l’acqua di cottura della pasta oppure la mantecatura a freddo in una boule lontano dai fornelli? Qual è la dimensione giusta del guanciale, quadrato o a listarelle? E la sua cottura deve essere lenta o rapida? Secondo Riccardo Felicetti, presidente dei Pastai di Unione Italiana Food, “la Carbonara è il piatto preferito di molti… e anche il mio. Ognuno ha i suoi segreti e la sua versione e l’equazione della Carbonara perfetta è una sfida che appassiona milioni di foodies e chef di tutto il mondo. Abbiamo voluto festeggiare questo piatto per andare oltre l’idea di ricetta ideale. La pasta ha così successo nel mondo perché è buona e versatile e esistono ottime Carbonare che includono anche ingredienti ‘sbagliati’. Le tante versioni di questo piatto ne sono la prova: creatività e passione riescono a sopperire anche alla mancanza degli ingredienti tradizionali”.