Nella chat su whatsapp si sono dati come nome “Il Gruppo dei Disperati” e già questo rende l’idea del livello di sconforto che vivono i 20 dipendenti “fantasma” del Gruppo Abate.
Sono gli addetti ai supermercati di Floridia, Lentini e Viale Mario Rapisardi di Catania. Come tutti i loro colleghi, hanno seguito con il fiato sospeso le tumultuose vicende della società “Roberto Abate” che dalle ‘stelle’ di una posizione primaria nel settore della Grande distribuzione organizzata dell’Isola è precipitata alle ‘stalle’ del sequestro di tutto il patrimonio, disposto dalla sezione fallimentare del Tribunale di Catania.
I ‘disperati’ si dicono tali a ragion veduta: all’asta giudiziaria disposta dal Tribunale etneo per la vendita di 21 supermercati, i 3 punti vendita dove lavorano non sono stati inseriti (pare per ragioni legate alle licenze in affitto). Per capire il loro destino devono accontentarsi di dar peso alle voci secondo le quali ad acquistare i 3 punti vendita potrebbe essere il Gruppo Rocchetta che già nella vendita-spezzatino del Gruppo Abate ha fatto un po’ di shopping.
Ma lo scoramento dei 20 dipendenti è legato soprattutto al mancato pagamento degli stipendi a partire dal mese di gennaio.
“Non possiamo chiedere al Gruppo Abate – spiega uno di loro – perché ormai gli sono stati sequestrati tutti i beni. Ci pare di capire debbano essere i ‘custodi’ nominati dal Tribunale a occuparsi della erogazione dei nostri stipendi. Le nostre famiglie vivono solo di quelli, la nostra vita è scandita dall’incasso della retribuzione mensile con la quale ciascuno di noi regola i pagamenti di mutui e bollette. Ecco perché siamo disperati, perché da oltre 2 mesi non vediamo un centesimo. I ‘custodi’ e i giudici comprendano il nostro stato e vedano di venirci incontro”.
A quanto pare, invece, la ‘governance’ del gruppo continua a fare riferimento all’amministratore della società, Salvo Abate.