Paternò, intervista a Vito Rau: “Niente guerra con Mannino, ma se la lista scorre in discussione sua vice-sindacatura” 

Non vuole la guerra con il suo ‘gemello diverso’ cofondatore di ‘Paternò On’.

Vito Rau, il neo assessore della giunta Naso che ha fatto girare i ‘cabbasisi’ al vice sindaco Mannino, getta acqua sul fuoco delle polemiche che in questi giorni hanno fatto vedere i sorci verdi al primo cittadino e alla maggioranza consiliare (falcidiata da continue assenze di protesta). Ieri, i tre consiglieri vicini al vice sindaco Faranda, Lauria e Cunsolo, in una nota hanno posto una sorta di aut-aut. Non va giù che Rau sia entrato in giunta come esponente di ‘Paternò On’, visto che ormai è un dirigente regionale di Fratelli d’Italia. A gran voce, i tre consiglieri avanzano la proposta fatta propria sin dal primo momento da Mannino: “Rau metta la casacca di Fratelli d’Italia”. Il neo assessore cosa risponde? Il Corriere Etneo lo ha intervistato. 

Partiamo subito dalla casacca. Resta con quella di ‘Paternò On’ o indosserà quella di Fratelli d’Italia?

Rimango con la casacca di ‘Paternò On’, che è quella lista civica fatta con tanti sacrifici due anni fa e che poi ha avuto tanto successo. Fermo restando che ‘Paternò On’ era un movimento dove coesistevano tanti partiti. In occasione delle amministrative del 2017 si è scelto di mettere da parte i partiti e fare una scelta civica scegliendo il candidato Naso.

Mannino e i ‘manniniani’ sembrano decisi ad andare fino in fondo in questa battaglia. C’è una via d’uscita dal punto di vista politico?

Non credo ci sia alcuna battaglia tra me e il collega Mannino, né tantomeno con i consiglieri. Per quanto mi riguarda sono aperto al dialogo, non capisco qual è il motivo di questa frizione nei miei confronti. Le cose si discutono di persona piuttosto che attraverso i comunicati. Non capisco che differenza ci sia se rimango come assessore di ‘Paternò On’ o di Fratelli d’Italia. I cittadini paternesi aspettano di avere questa risposta oppure vogliono sapere se da assessore sono in grado di amministrare questo Comune? Questa settimana sono stato a Palermo per ben 3 volte a seguire questioni che riguardano la città. Di questo dobbiamo parlare, non ho battaglie da condurre contro nessuno.

Ciò che sta succedendo sancisce l’esaurimento dell’esperienza del movimento ‘Paternò On’?

Non credo. Se tre consiglieri hanno dei problemi, li risolvano. Quando Mannino è stato nominato vice sindaco non mi sono mai permesso di mettere in discussione la vice-sindacatura. Vado a fare l’assessore perché c’è un secondo assessore: se ne fosse rimasto uno solo non avrei mai detto al sindaco togli lui e metti me. Se la lista dovesse ‘scivolare’, allora si mette in discussione anche il vice-sindaco Mannino. Lui, come me, non era candidato. Ma nessuno di noi vuole creare problemi. Vogliamo lavorare per la città.

Avere 2 antipatizzanti in giunta – lei e Mannino – non si è rivelato un buon affare per il sindaco Naso.

Ma non è così. Io non ho antipatia per Mannino e lui non ha antipatia per me.

E’ cosciente che queste diatribe, alla lunga, finiscono con il venire a noia ai cittadini?

Assolutamente sì. Da parte mia, infatti, non c’è alcuna diatriba. Sto parlando per rasserenare gli animi. Non ho motivo di dire che sono di Fratelli d’Italia, anche se lo sono. In questa fase sono fedele a un progetto politico nato nel 2017 con la lista ‘Paternò On’. Allora non ero di Fratelli d’Italia. Dovrei dire che quando fu nominato vice sindaco, Mannino era di Forza Italia? Non mi interessa fare questo tipo di ragionamento.

L’opzione ‘pace, amici come prima’ tra lei e Mannino si può ancora prendere in considerazione?

Da parte mia sono sereno. Il mio obiettivo non è fare guerre perché le guerre non portano a nulla di buono. Il mio obiettivo è governare questa città. E se mi metto a scrivere comunicati stampa, perché anch’io li so scrivere, sicuramente perdo del tempo rispetto a ciò che potrei fare per amministrare questa città.

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