No del Senato al processo a Salvini per il caso Diciotti: pro-ministro Forza Italia e FdI

Il Senato ha respinto la richiesta di autorizzazione a procedere per Matteo Salvini, in relazione all’accusa per sequestro di persona per i 177 migranti sulla Nave Diciotti: anche se ufficialmente il voto rimane aperto fino alle 19, già dalla prima votazione avvenuta alle 13 è apparsa chiara la prevalenza dei voti favorevoli alla relazione di Maurizio Gasparri, presidente della Giunta per le immunità, e quindi di contrari all’autorizzazione a procedere. Alle 13, i voti pro-Salvini erano 232, e tra questi anche quelli di Forza Italia e Fratelli d’Italia, oltre a 4 del gruppo Misto: non moltissimi, considerando solamente quelli della maggioranza di governo, ma comunque sufficienti. Nel Movimento 5 Stelle spiccano le defezioni di Paola Nugnes ed Elena Fattori, da sempre tra le più critiche nel gruppo, ma anche la momentanea defezione di più di dieci senatori: “Al contrario di Salvini, io subirò un processo perché sarò deferita ai probiviri, ma affronterò questo processo con serenità, perché le persone come me le cinque stelle le hanno tatuate sul cuore”, spiega Fattori.
In aula la discussione si è mantenuta accesa, ma corretta: “Noi soccorriamo tutti – ha detto nel suo intervento un Salvini inizialmente emozionato – non sarò mai il ministro che lascia morire in mare qualcuno senza muovere in dito: abbiamo soccorso, salvato e anche aperto un contenzioso. E’ chiaro a tutti che quei 4 giorni di permanenza in un porto sono serviti, nell’interesse pubblico italiano, a svegliare qualcuno che evidentemente stava dormendo”. Salvini ha rivendicato la sua azione, quella di mantenere per quattro giorni 177 migranti a bordo della Diciotti dopo che la nave aveva già attraccato al porto di Catania, come di una azione condivisa dal governo e volta a garantire l’interesse del paese: “La Capitaneria di Porto parlò addirittura di “guerra con Malta”, quindi più difesa dell’interesse pubblico di così non esiste”. Secondo Salvini “Malta si sarebbe comunque dovuta assumere la responsabilità della questione, nonostante il salvataggio italiano: la questione ha aperto un dibattito a livello europeo. Gli italiani mi pagano per difendere i confini e gli interessi della Patria”. Secondo Andrea Marcucci del Pd però in questo modo “Forza Italia e Movimento 5 Stelle si dimostrano i paladini di Salvini”.

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