“I magistrati mi contestano una recidiva generica, ma la recidiva riguarda soltanto i pregiudicati e io non lo sono. Non ho alcun precedente penale”. A parlare è l’assessore al Territorio e ambiente della Regione Siciliana, Toto Cordaro, che ha convocato una conferenza stampa per spiegare un “macroscopico errore” contenuto nell’avviso di conclusione delle indagini messo nero su bianco dalla Procura di Termini Imerese (Palermo) che ha indagato su 96 persone riguardo a diverse ipotesi di reato, tra cui quella di voto di scambio e corruzione elettorale. Per Cordaro si tratta di “un danno
grandissimo alla mia immagine e a quella del presidente della Regione Musumeci, che avrebbe messo in giunta un pregiudicato”. E sull’inchiesta che lo vede indagato: “Sono estraneo a quelle accuse e non capisco che ruolo mi attribuiscano in questo reato ma parlerò della mia difesa quando avrò le carte”.
“Ho accertato che effettivamente all’assessore regionale Salvatore Cordaro è stata contestata la recidiva nell’avviso conclusione indagini. Sembrerebbe, perché la cosa è ancora da accertare, che sia stato erroneamente inserito nel fascicolo un certificato penale relativo a un omonimo di Salvatore Cordaro. Questo lo accerterò lunedì. Se questo è avvenuto per dolo o superficialità di qualcuno, chi è responsabile di questo errore ne risponderà nelle sedi competenti”. Lo ha detto all’Adnkronos il Procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio, commentando lo scambio di persona sui documenti che riguardano l’assessore all’Ambiente della Sicilia Salvatore Cordaro, coinvolto nella maxi inchiesta sul voto di scambio. Nell’avviso di conclusione indagine la Procura ha definito Cordaro “pregiudicato”, per uno scambio di persona con un omonimo Cordaro nato lo stesso giorno ma in un anno diverso.