“Un giorno ci rincontreremo, ne sono sicuro, e giuro che non ti farò arrabbiare più. Ciao, piccolo mio”. Toccano il cuore le parole d’addio che Salvatore Cordella ha indirizzato al fratello Enrico, ‘inghiottito’ dalla mareggiata del 24 febbraio scorso sul molo di Santa Maria la Scala assieme ad altri due suoi giovani amici. Oggi pomeriggio nella Basilica Cattedrale di Acireale si sono svolti i funerali del giovane, a giorni di distanza dall’ultimo saluto per le altre due vittime della tragedia, Margherita Quattrocchi, 21 anni, fidanzata di Enrico, e Lorenzo D’Agata, 21, amico dei due. Mazzi di fiori bianchi sono stati posti davanti alla bara di Enrico, in Cattedrale. Il corpo di Enrico è stato trovato dopo giorni di ricerche a poche decine di metri dal lungomare di via del Mulino.
Le parole tenere d’addio, il fratello maggiore le ha consegnate ai social: “Ti sentivi adulto e ti lamentavi dicendomi ‘Non sono tuo figlio’, e forse avevi ragione. Ma spero che tu capisca che io ti vedevo così, come un figlio, non come un fratello”.
Oggi ad Acireale è stato proclamato il lutto cittadino.
Nella sede del Comune le bandiere sono rimaste esposte le bandiere a mezz’asta. Nelle scuole e negli uffici pubblici si è osservato un minuto di silenzio.
“E’ doveroso – osserva il sindaco Stefano Alì – ringraziare i tre sommozzatori, Rosario e Nino Fichera e Giorgio Condorelli. Il ragazzo è tornato a casa e sono certo di interpretare il sentimento di tutta la comunità cittadina, che in questi giorni si è stretta alle famiglie colpite da una tragedia che non dimenticheremo mai, proclamando il lutto cittadino nel giorno dell’ultimo saluto al giovane”.