Bene, benissimo, o forse no. Non c’è certezza sul finanziamento di 300 mila euro per il Teatro Bellini. Nei giorni scorsi abbiamo dato conto delle rassicurazioni sul fatto che la somma non vada perduta. Adesso una nota del consigliere comunale Carmelo Pellegriti, collaboratore di fiducia del deputato regionale Giovanni Bulla (Udc), avanza seri dubbi sul destino del finanziamento. Pellegriti, in sostanza, spiega che a Palermo tutto è stato fatto a regola d’arte. I dubbi, a suo dire, riguardano il Comune di Adrano dove – e qui non usa giri di parole – dove più volte si sono dimostrati incapaci. L’intervento di Pellegriti si chiude con una citazione dantesca che pare dedicata all’amministrazione: nave sanza nocchiere. Citazione che fa da contraltare alle affermazioni di qualche giorno fa del sindaco D’Agate, autodefinitosi timoniere sicuro davanti alla vela che trema. Ecco il testo dell’intervento di Carmelo Pellegriti.
Il finanziamento del Teatro Bellini di Adrano è stato disposto grazie all’inserimento, voluto dall’on. Giovanni Bulla, dell’art. 44 nella legge n.8/18 che così disponeva “per le finalità di cui all’art. 64 della regionale 11/5/1993 n.15 (Teatro Comune di Adrano), per l’esercizio finanziario 2018, è autorizzata la spesa per 300 migliaia di euro” .
Dalla pubblicazione della legge n.8 del 8/05/2018, nonostante le mie sollecitazioni in consiglio comunale e non solo, l’amministrazione comunale in data 27/11/2018, a distanza di mesi, ha richiesto l’erogazione del contributo previsto, allegando a tal fine il programma delle attività e il piano di costi.
A seguito del programma delle attività e il piano dei costi trasmesso dal Comune di Adrano, gli uffici regionali hanno emesso il decreto con relativo impegno di spesa sul capitolo 377329 del Bilancio della Regione Siciliana e hanno chiarito come dovevano essere rendicontate le spese.
Nell’articolo da voi pubblicato leggo una dichiarazione dell’amministrazione comunale e in seguito una mia condivisione di tale dichiarazione. Desidero chiarire che ho seguito l’iter della legge che ha istituito il finanziamento e gli atti posti in essere a seguire dalla Regione. Non conosco, invece, l’operato dell’amministrazione comunale e mi auguro che abbia posto in essere tutti gli atti di propria competenza: sarebbe davvero grave perdere un solo centesimo di questo finanziamento.
In diverse occasioni l’amministrazione comunale ha messo in mostra la propria incapacità nella gestione delle risorse e dei finanziamenti da parte di altri enti, incapacità dimostrata anche nella organizzazione dell’apparato burocratico della casa comunale. Desidero sintetizzare il mio pensiero con una bella citazione di Dante Alighieri (verso 76, Purgatorio): “Ahi serva Italia, di dolore ostello, / nave sanza nocchiere in gran tempesta, / non donna di provincie, ma bordello!”