C’è anche l’ex sindaco di Biancavilla Marcello Merlo tra gli arrestati dell’operazione “Città blindata” disposta dalla Procura di Catania.
Assieme a lui è finito in manette anche il fratello Massimo, 47 anni.
Merlo, 59 anni, era incappato in un guaio giudiziario già nel 2000 quando venne arrestato nell’ambito dell’operazione “Vulcano 4” che portò in carcere 19 persone legate al clan Toscano-Tomasello-Mazzaglia. All’epoca dei fatti Marcello Merlo gestiva un negozio di telefonia in viale dei Fiori, a Biancavilla: venne accusato di avere fornito un supporto tecnico nella clonazione dei telefoni cellulari ch’erano in dotazione agli esponenti della criminalità locale.
Le accuse non trovarono poi riscontro concreto. Secondo quanto scrive oggi la procura etnea, grazie alle indagini della squadra mobile di Catania e del Commissariato di Polizia di Adrano si è riusciti “…a provare l’appartenenza al citato clan mafioso anche degli indagati Merlo Massimo e Merlo Marcello”.
Merlo era stato eletto sindaco di Biancavilla nel lontano 1993. Allora militava con il Partito comunista. L’esperienza amministrativa si prolungò fino al ’94. Dal Pci era poi transitato in Rifondazione comunista per poi fare un ‘testacoda’ politico e parteggiare per Forza Italia. Da tempo aveva abbandonato la politica attiva per dirigere la filiale di un negozio di elettrodomestici ed elettronica.
IL PLAUSO DEL SINDACO ALLA PROCURA DI CATANIA
“Il mio plauso e la mia gratitudine al lavoro svolto dalle Forze dell’Ordine e dalla Procura della Repubblica guidata dal dottor Carmelo Zuccaro”. E’ il commento del sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, all’operazione della Procura di Catania.
“L’operazione “Città blindata” condotta la notte scorsa – osserva il primo cittadino biancavillese – è anche un richiamo, per nulla scontato, a non abbassare mai la guardia nei confronti di una criminalità organizzata che sbatterà sempre contro un apparato investigativo di altissimo livello e sulla determinazione della gente perbene”.