La serata dei duetti emoziona il pubblico del Festival di Sanremo. Ma è soprattutto Luciano Ligabue a prendersi l’Ariston: il re del rock, o meglio l’imperatore del rock – come lo definisce Claudio Bisio – infiamma il teatro. Tutti in piedi per “Urlando contro il cielo”, e poi emozione per l’interpretazione di “Dio è morto” di Guccini nel duetto con Baglioni. Duetti, dicevamo. Da Enrico Ruggeri a Tony Hadley, ex leader degli Spandau Ballet, da Gué Pequeno a Syria, da Noemi a Giovanni Caccamo. Ma anche duetti piuttosto originali: come quello del Volo che ha chiamato il violinista Alessandro Quarta (dove è il duetto?), o quello di Nek con Neri Marcoré (che non ha cantato ma interpretato alcuni passaggi del brano) o quello di Enrico Nigiotti con Paolo Jannacci che ha suonato il pianoforte. Il premio per il miglior duetto è andato a Motta, che ha interpretato il suo brano “Dov’è l’Italia” con Nada. La serata inizia sulle note di “Acqua dalla luna” di Claudio Baglioni, accompagnato dal corpo di ballo sul palco dell’Ariston. A rompere il ghiaccio dei 24 artisti in gara sono Federica Carta e Shade, accompagnati da Cristina D’Avena. Ovazione per Loredana Bertè con Irene Grandi e l’Ariston tutto in piedi. Sul palco del Festival è arrivato anche Anastacio, vincitore di X-Factor, che ha ‘cantato’ per il monologo di Bisio sul difficile ruolo del padre. Stasera la finalissima con la proclamazione del vincitore del 69esimo Festival di Sanremo.