Paternò, l’amministrazione parla di “rinuncia obbligata” del finanziamento di 7 mln: non c’era la quota del Comune

L’amministrazione di Paternò dice la sua sul finanziamento perduto di 7 milioni di euro. Lo fa con una nota del vice sindaco Ezio Mannino, pubblicata sul suo profilo social. Mannino parla di “rinuncia” obbligata legata alla mancanza della somma di 1 milione e 750 mila euro come contributo del Comune, somma che doveva essere “immediatamente disponibile” come richiesto dalla Regione. Secondo quanto spiega Mannino, i soldi del finanziamento sono andati perduti perché mancavano i soldi della quota di compartecipazione.
Ecco la spiegazione del vice sindaco.

Riteniamo doveroso intervenire al fine di fare chiarezza ed evitare facili strumentalizzazioni politiche oltre che contrastare con cognizione di causa le sterili considerazioni fatte dai “tuttologi della rete” in merito all’allarmante notizia della revoca del finanziamento di 7 milioni di euro al Comune di Paternò.
In primis puntualizziamo ai meno informati che il finanziamento in questione non riguarda la misura dei contratti di quartiere recuperati da questa amministrazione e che a breve saranno la possibilità di intervenire con lavori importanti per un totale di 7 milioni di euro.
Il Bando in questione invece è denominato “Programma di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile” risale al 2008 esattamente 19 dicembre, a cui l’Amministrazione dell’epoca partecipò con delibera di Giunta nel maggio del 2009 impegnandosi ad inserire in bilancio, nel caso di esito positivo dell’istanza, la somma di 1.750.000, pari al 20% del costo dell’intervento.
La richiesta di finanziamento non ebbe nel 2010 esito positivo, ma nell’aprile del 2018 la Regione Sicilia comunicava al Comune di Paternò che a seguito di molteplici revoche da parte di altri comuni, avremmo potuto usufruire delle somme richieste per la realizzazione del progetto, previo immediato impegno della quota di compartecipazione che risulta essere obbligatoria da Bando, pertanto risulta chiaro la regione avvia uno scorrimento della graduatoria a seguito di tante revoche da parte dei diversi Enti Comunali che non riescono a sostenere la onerosa quota di compartecipazione.
Dunque la ragione delle revoche attuate dalla maggior parte dei comuni in graduatoria dal 2010 ad ora, sta nella natura del bando, che prevedeva un ingente cofinanziamento da parte degli Enti che per Paternò fu fissata nel 2008 dall’allora giunta pari al 20% ovvero 1.75 milioni di euro.
Risulta inoltre doveroso far emergere che il nostro Comune è stato ben rappresentato e presente in data 04/05/2018 alla riunione indetta dall’assessorato regionale alle Infrastrutture con i propri funzionari e depositando una nota del Sindaco.
Successivamente diversi incontri e colloqui sono stati intrapresi con i dirigenti regionali per cercare di giungere ad una diversa soluzione condivisa che non vedeva l’obbligo di avere l’immediata disponibilità di 1,75 milioni di euro nel bilancio Comunale, ostacolo che non fu superabile per la Regione cosi come era accaduto per i Comuni che in graduatoria dal 2010 ci anticipavano.
Abbiamo messo in campo soluzioni che a mio modesto parere potevano essere condivisibili e percorribili, come la compartecipazione non in disponibilità economica ma in termini di beni quali i terreni destinati all’intervento.
Pertanto ad oggi riteniamo davvero opportuno evitare che si diffondano artatamente informazioni sommarie e faziose, la nostra città merita piuttosto una nuova fase di dialogo e confronto produttivo e proficuo, che veda impegnate le forze politiche tutte e la collettiva’ nella sua interezza, non possiamo continuare ad essere autolesionisti e critici senza aver seguito nessun tipo di confronto analitico e politico.

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