Bronte, i “firrarelliani” in Consiglio chiedono al sindaco Calanna (ai domiciliari) di farsi da parte

A Bronte, l’opposizione “firrarelliana” chiede al sindaco Graziano Calanna “una decisione responsabile”. Sul documento di denuncia, reso noto oggi, non viene mai scritta la parola ‘dimissioni’.
Su ordine della Procura di Catania, Calanna è agli arresti domiciliari dal 30 novembre scorso. Nell’ambito dell’inchiesta Aetna – la stessa che ha messo nei guai l’imprenditore Russo Morosoli – Calanna è accusato di istigazione alla corruzione. Secondo l’accusa avrebbe chiesto ad una azienda di prevedere la somma di 20 mila euro “…al fine di ottenere illecitamente per sé la predetta somma”. Calanna, davanti ai giudici, ha negato di avere chiesto utilità illecite per sé o per i propri amici.
Il 22 dicembre scorso, il Tribunale del riesame ha rigettato la richiesta di scarcerazione del primo cittadino brontese, presentata dai suoi legali.
I cinque consiglieri comunali firmatari del documento – Maria De Luca, Angelica Prestianni, Carlo Maria Castiglione, Massimo Castiglione e Salvatore Calanducci – spiegano di essere in attesa di risposte da parte dell’amministrazione su una serie di punti elencati in maniera precisa: la costruzione dei 64 alloggi continua ad accumulare ritardi ormai imperdonabili; il terzo pozzo musa, il cui iter di sviluppo è già stato posto in essere, non è mai stato oggetto d’appalto; i lavori di adeguamento della pista di elisoccorso sono stati abbandonati; la bretella di congiunzione alla strada statale 284, già finanziata, non è ancora stata realizzata; la casa dell’acqua grava in condizioni di deterioramento ed inutilizzo.
Dopo la vicenda giudiziaria che lo vede coinvolto, Calanna è stato sospeso dalle funzioni dal Prefetto di Catania. L’amministrazione è retta dal suo vice, Gaetano Messina.
Il 10 gennaio scorso la consigliera del Movimento 5 Stelle, Valeria Franco, ha avviato una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco. Fino ad oggi la mozione è stata firmata solo da due consiglieri: la consigliera pentastellata e la neo-consigliera Ruocco. Perché la mozione sia efficace, servirebbero 13 firme.
“Bronte – scrivono i consiglieri dell’area Firrarello – merita una guida forte, in grado di rispondere alle esigenze della collettività con competenza e passione civile, capace di concepire il paese del futuro che affideremo ai nostri figli”.
Una “guida forte” sottintende una “guida” nuova, cioè nuove elezioni e nuovo sindaco. Nessun riferimento alla vicenda giudiziaria è contenuto nello scritto diffuso oggi. Né, tantomeno, risulta che i 5 consiglieri abbiano intenzione di allungare la lista dei firmatari della mozione di sfiducia. Solo nella parte finale del documento si legge il finale auspicato e cioè la “decisione responsabile”: le dimissioni volontarie del sindaco.
“Un capitolo della vita amministrativa della nostra amata città volge al termine: è tempo di voltare pagina, soltanto una decisione responsabile può permetterlo”.

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