Catania, GdF arresta imprenditore del settore pulizie: è accusato di bancarotta e turbativa d’asta

Fallimenti pilotati e maxi evasione fiscale. La Guardia di finanza di Catania ha arrestato l’imprenditore Giuseppe Zappalà, operante nel settore delle pulizie, vigilanza e portierato presso aziende private ed enti pubblici su tutto il territorio nazionale. E accusato di bancarotta distrattiva e documentale, nonché di turbativa d’asta.
Gli accertamenti hanno consentito di portare alla luce un complesso sistema di evasione fiscale, consistito nello svuotamento progressivo della società cooperativa indebitata, facendo confluire i rami d’azienda costituiti dai contratti d’appalto con enti pubblici verso altrettante società operanti nel medesimo settore e gestite da soggetti a lui collegati allo scopo di sottrarre risorse attive alle pretese dei creditori e, in primo luogo, dell’Erario. Le indagini hanno messo alla luce una “spregiudicata gestione” della Oscar Bril commessa dall’uomo prima in qualità di procuratore e poi quale amministratore di fatto a vantaggio, come detto, di altre società sempre riconducibili alla famiglia dell’indagato e gestite in prima persona dallo stesso. In particolare a seguito della declaratoria di fallimento, nel cui procedimento sono stati accertati debiti per oltre 10 milioni di euro, è stato realizzato il tentativo di revoca della procedura concorsuale attraverso la proposta di rateizzazione del debito tributario iscritto a ruolo presso Riscossione Sicilia il cui ottenimento è stato “agevolato” dall’intercessione di un noto politico catanese.
La revoca della procedura fallimentare era stata già in precedenza ottenuta, quando alla fine del 2015 era stato dichiarato il fallimento della ditta. In tale circostanza, infatti, per far revocare l’istanza di fallimento proposta dalla procura relativa al debito erariale, con le medesime modalità è stata presentata a Riscossione Sicilia una richiesta di rateizzazione a seguito della quale non è mai stata versata alcuna rata. Per effetto dell’accettazione della richiesta è stata revocata, il 14 gennaio 2016 la procedura fallimentare. L’aiuto è stato anche richiesto per ottenere in tempi brevi la rateizzazione del debito tributario anche dell’altra società, la Ims, la quale dopo aver vinto l’appalto per la vigilanza e la pulizia dei parcheggi Amt era priva di Durc regolare; elemento essenziale per la partecipazione alla gara ed ottenuto solo successivamente all’aggiudicazione. In tale contesto si inserisce anche l’attività professionale svolta da un consulente messinese che si è interposto per predisporre la pratica relativa alla “regolarizzazione contributiva” ed il rilascio del Durc online tramite il pagamento del debito previdenziale Inps e Inail in parte attraverso una rateizzazione concessa dall’Esattoria ed in parte mediante compensazione del debito Inail con il versamento della sola prima rata. E’ stato, altresì, eseguito, il sequestro preventivo della somma di circa 500 mila euro a carico dell’imprenditore e del figlio, nonché il sequestro dei rami d’azienda illecitamente trasferiti alle società della famiglia. Le aziende sequestrate sono state affidate ad un amministratore nominato dal Tribunale di Catania, in modo da rendere possibile, secondo i principi di corretta.

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