Presentata in Consiglio Comunale una proposta per l’adozione di un regolamento per la gestione dei beni immobili confiscati alla mafia. L’iniziativa è del consigliere Claudia Flammia e del cittadino promotore Giuseppe Sapienza. Paternò risultata destinataria di 12 beni confiscati alla mafia: due locali gestiti dal Gruppo Donatori Volontari Sangue; tre, di cui due appartenuti precedentemente a Domenico Assinnata e Giovanni Messina, sono inutilizzati. L’istituto agrario di Paternò ha già usufruito dei locali, mediante una convenzione, sino al 2018, per le attività adiacenti la scuola lavoro.
“Dopo molti mesi di collaborazione – dichiarano il consigliere Claudia Flammia e Giuseppe Sapienza – un’idea è diventata realtà e, com’è noto, sono le idee a condurre le lotte più significative. L’istituzione di tale regolamento è il primo passo verso l’attuazione di un iter sociale e politico la cui finalità è annientare ogni forma di criminalità organizzata. Esso è l’inizio di un riscatto sociale in cui sono gli stessi cittadini a riutilizzare un bene confiscato e a renderlo virtuoso”.
La proposta è stata protocollata il 18 gennaio scorso.