Legittimare qualsiasi procedura di affidamento del servizio idrico nel Comune di Paternò. E’ quanto chiedono i consiglieri comunali d’opposizione Condorelli, Sinatra, Orfanò (Forza Italia), Lo Presti, Virgillito (Paternò 2.0) e Distefano (#DiventeràBellissima) in una n ota resa nota alla stampa.
Secondo i firmatari del documento, il Comune di Paternò – finora – ha riconosciuto fatture in forza di nulla.
“Ad oggi – si legge nella nota – la società AMA spa, interamente partecipata dal Comune di Paternò, svolge il servizio idrico integrato senza alcun atto di affidamento, e senza l’adozione e la sottoscrizione di una disciplina contrattuale. Non sono definiti gli obblighi delle due parti, né il corrispettivo da riconoscere alla società per il servizio reso.
“Relativamente agli affidamenti in house, – prosegue il documento – il d.lgs. 50/2016 da una parte stabilisce a quali condizioni è legittimo l’affidamento diretto, senza ricorso al mercato, al soggetto in house (articolo 5), dall’altra detta il nuovo “regime” speciale per gli affidamenti in house (articolo 192) prevedendo:
-l’istituzione, a cura dell’Anac, dell’elenco delle amministrazioni aggiudicatrici e degli enti aggiudicatori che possono operare mediante affidamenti diretti nei confronti delle proprie società in house;
– l’obbligo di dare conto, nella motivazione del provvedimento di affidamento, delle ragioni del mancato ricorso al mercato nonché della congruità economica dell’offerta dei soggetti in house, dei benefici, per la collettività, della forma di gestione prescelta, anche con riferimento agli obiettivi di universalità e socialità, di efficienza, di economicità e di qualità del servizio nonché, ancora e infine, di ottimale impiego delle risorse pubbliche; l’obbligo di pubblicare, nella sezione “Amministrazione trasparente”, in formato open-data, tutti gli atti connessi all’affidamento in house”.
Al presidente del Consiglio comunale i firmatari chiedono di porre la questione immediatamente all’attenzione dell’assemblea cittadina ed esigere che vengano sottoposti al Consiglio Comunale gli atti volti ad eliminare quella che viene definita palese illegittimità.
Interpellato dal Corriere Etneo sul documento dei consiglieri d’opposizione, il sindaco di Paternò Nino Naso non intende replicare.