“Raddoppio SS. 284 da Adrano a Biancavilla utile per la sicurezza e l’economia”: parla il presidente del Comitato, Torrisi

Un incontro subito e poi una riunione con i tecnici dell’Anas per chiarire alcuni aspetti del raddoppio della SS. 284, tra i quali l’esclusione del tratto da Adrano a Biancavilla.

Concreto e senza tanti fronzoli il lavoro del Comitato per il raddoppio della SS. 284. A presiederlo sin dalla sua costituzione, nell’aprile dello scorso anno, è un docente universitario licodiese, il prof. Benedetto Torrisi, 48 anni, titolare della cattedra di Statistica economica della facoltà di Economia dell’Università di Catania.

Il Comitato è rappresentato da cittadini dei paesi che da Paternò a Randazzo sono interessati alla messa in sicurezza della Occidentale Etnea, cioè la SS. 284. Sul tratto di strada a corsie singole, da Adrano a Paternò, secondo un calcolo che va aggiornato per difetto, negli ultimi 10 anni si sono registrati 350 incidenti e 60 morti. Del Comitato fanno parte anche alcuni parenti delle vittime.

Il Corriere Etneo ha intervistato il prof. Benedetto Torrisi.

Soddisfatto dell’annuncio di lunedì sul raddoppio delle corsie della SS. 284 da Biancavilla a Paternò?

La piena soddisfazione non si può mai manifestare. E’ ovvio che dal punto di partenza si intravede un punto di arrivo. C’era un’opera ancora ferma in termini di fattibilità, alcuni articoli di stampa parlavano solo di ammodernamento con un intervento di 97 milioni. Per il cittadino l’ammodernamento può sembrare un grande passo in avanti ma allo stato dei fatti si sarebbe tradotto in un semplice allargamento della strada. Noi, sin dal primo momento, abbiamo sostenuto la ragione del raddoppio da Paternò a Randazzo: sia per ragioni di sicurezza sia per esigenze legate allo sviluppo dell’area pedemontana. La mia, quindi, è una soddisfazione prudente perché voglio studiare i dati che l’Anas ci fornisce.

L’assessore regionale Falcone ha detto che nel 2020 l’opera può andare in gara per essere completata tra 5 anni. Sui tempi di realizzazione è fiducioso?

Se il Comitato continua a pungolare, se la popolazione ci convince di volere essere parte attiva e acceleratore di processi, allora sì, sono convinto che faremo il bene di noi stessi. E’ necessario, quindi, che i cittadini tengano accessi i riflettori sulla questione. Prima della nascita del Comitato per oltre 10 anni si è parlato di ammodernamento senza mai realizzare alcunché. Tanti politici su questo argomento si sono fatti varie campagne elettorali. Noi, invece, prendiamo le distanze dalle passerelle per essere più concreti. Per questo siamo grati all’Anas che ci ha fatto partecipare a diversi tavoli tecnici nell’ambito dei quali abbiamo avuto la possibilità di spiegare le ragioni non solo di sicurezza ma di espansione economica che riguardano tutta l’area.

L’ampliamento, e non il raddoppio da Adrano a Biancavilla, come è stato motivato nell’incontro di lunedì 21 gennaio?

Nel corso dell’incontro noi del Comitato abbiamo chiesto come mai il raddoppio non prosegue fino ad Adrano e se il problema è legato ad una questione di budget. Ci è stato risposto che non è un problema di budget perché già da 97 milioni si è passati a 160 milioni di euro. Il mancato raddoppio – ci è stato detto – è giustificato dai flussi dei mezzi pesanti che abbiamo rilevato. Nelle nove stazioni da loro indicate si evince che il flusso dei mezzi diminuisce.

Tutti i presenti all’incontro hanno sentito la risposta dell’Anas. Ora vogliamo analizzare questi dati e vederci in maniera più chiara.

Ritiene sia inevitabile questa esclusione del raddoppio da Adrano a Biancavilla oppure, visto che si è nella fase preliminare del progetto, si può ancora intervenire?

Sotto il piano tecnico non so se si può ancora intervenire. Sulla base delle sollecitazioni che ci vengono dalla gente comune ritengo sia doveroso farlo. Certamente lo faremo senza ricorrere a slogan politici ma sulla base di ragionamenti precisi: se esiste una realtà comunale come Adrano, con una popolazione significativa, certamente sollecitare l’Anas a rivedere le proprie decisioni sarà uno degli elementi sul quale diremo la nostra. Non è una battaglia, c’è la volontà di dialogare come abbiamo fatto finora.

Non ritiene necessario un incontro esplicativo sulla questione, da parte del Comitato?

Sì, assolutamente. Per martedì 29 gennaio abbiamo già convocato, presso la sede dell’Associazione nazionale Carabinieri di Biancavilla, una riunione aperta alla partecipazione di tutti. Subito dopo penso sia necessario organizzare anche un incontro con i tecnici dell’Anas per approfondire alcuni aspetti come il mancato raddoppio.

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